2014-05-18 17:49:00

In Libia le milizie del generale Hiftar attaccano il Parlamento


Libia di nuovo nel caos. Dopo gli scontri di ieri a Bengasi tra milizie paramilitari ed estremisti islamici, che hanno provocato 79 morti, nel pomeriggio di oggi un convoglio di blindati è entrato nella capitale Tripoli dalla strada per l'aeroporto e si è diretto verso la sede del Parlamento. Paola Simonetti

Il precario equilibrio politico lasciato dalla caduta di Gheddafi due anni fa mostra il fianco in Libia, teatro da giorni di sanguinosi scontri. Anche oggi a Bengasi decine di persone sono morte e oltre 100 sono rimaste ferite nella contesa del potere fra gli uomini di Khalifa Haftar, ex generale in pensione ora a capo di un esercito paramilitare e milizie integraliste islamiche.

Le forze di Haftar a Tripoli con un convoglio di blindati stanno attaccando il Parlamento, per colpire gli islamisti presenti responsabili, a loro giudizio, di fornire protezione alle milizie di Bengasi. L'esecutivo libico, accusato da Haftar di non avere il mandato per governare, punta il dito contro l'ex generale che vorrebbe attuare un colpo di stato. Le forze armate dal canto loro hanno vietato tutti i voli su Bengasi facendo sapere che verrà abbattuto qualsiasi aereo che sorvolerà la zona.

Ma Haftar non arretra di un passo: si è detto intenzionato a portare avanti la sua offensiva per riportare l'ordine a Bengasi debellando le milizie islamiche, fino a quando la Libia non sarà liberata. "Questo è l'inizio di una battaglia nazionale - ha dichiarato l'ex generale - non un colpo di stato"

 

Per una testimonianza abbiamo sentito mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, vicario apostolico a Tripoli

"Sentiamo colpi di bombe attorno a noi o lontano, e l'ambasciata italiana ha consigliato di stare raccolti nelle abitazioni. Anche le suore che dovevano venire alla messa non sono venute. Non abbiamo difficoltà o problemi. Per quanto riguarda Bengasi, il fondamentalismo lì è più presente ed è stato attaccato direttamente. Anche lì comunque non abbiamo problemi come Chiesa (mentre MONS. Martinelli parla si sentono due forti esplosioni, ndr). La Chiesa fino ad adesso, non voglio gridarlo forte, non è stata minacciata 
 

 

 

 

 








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