Siria: autobomba al confine turco fa decine di vittime. Per gli Usa le elezioni sono
una farsa
Ancora violenze in Siria. La giornata di ieri è stata caratterizzata dall'attacco
con autobomba al valico di Bab al-Salama, al confine con la Turchia. L’esplosione
avrebbe provocato decine di vittime. Intanto sul fronte politico nuove critiche degli
Stati Uniti al regime di Assad: sono una farsa le elezioni indette da Damasco.IL servizio
di Marina Calculli:
La primavera
è tempo di offensive. E questa terza primavera del conflitto siriano non lascia spazio
per la quiete. Ieri a Ibdil, i ribelli del Fronte Islamico hanno fatto esplodere 60
tonnellate sotto una base militare. Mentre un’autobomba è esplosa alla frontiera con
la turchia, vicino al passo di Bab al-Salama, dove 43 persone sono morte e diverse
decine sono rimaste ferite. Altre esplosioni hanno colpito anche altri centri del
paese. L’unica nota positiva è la liberazione di 5 funzionari di Medici senza Frontiere,
nelle mani dei rapitori da Gennaio. Intanto a Londra gli Amici della Siria – ovvero
gli 11 paesi i contro Bashar al-Asad - si mobilitano contro le elezioni previste per
il 3 giugno. Il segretario di stato americano John Kerry parla di “un insulto, una
farsa”, mentre il capo dell’opposizione politica in esilio Ahmad Jarba fa appello
perché il mondo rigetti i risultati delle elezioni”. Ritorna inoltre la questione
sulle armi non convenzionali. John Kerry assieme a Laurent Fabius citano evidenze
dell’uso atipico di cloro da parte del regime, per quanto si tratti di di elementi
ancora “non verificati e non confermati”. Ma il regime va avanti verso le urne del
3 giugno che verosimilmente proclameranno Asad presidente per il terzo mandato.