Sudan: donna incinta condannata a morte per essersi convertita al cristianesimo
Ancora sofferenze per i cristiani, in Sudan la giovane donna Mariam Yahya Ibrahim
rischia la pena di morte per apostasia e adulterio. Questa la terribile sentenza di
un tribunale, che ha condannato la donna per aver sposato un cittadino cristiano ed
essersi convertita alla fede del marito. Ce ne parla Giulio Albanese:
La notizia è
inquietante e rivelatrice del fondamentalismo che attanaglia la società nord sudanese
e in particole la giustizia. La donna è stata infatti condannata a morte per “apostasia”
e adulterio da un tribunale locale, per aver sposato un cittadino cristiano ed essersi
convertita alla fede del proprio coniuge, in flagrante violazione della Sharìa, la
legge islamica. La donna ha tempo fino ad oggi per abbandonare la sua nuova fede,
pena l’esecuzione capitale pena capitale. Mariam Yahya Ibrahim, 27 anni, cresciuta
dalla madre cristiana dopo che il padre musulmano se ne è andato quando aveva sei
anni, è in prigione dal 17 febbraio insieme al figlio di 20 mesi ed è prossima al
termine di una seconda gravidanza. Il caso di Ibrahim ha sollevato aspre critiche
da parte degli attivisti per i diritti umani in Sudan, che hanno chiesto al governo
di Khartoum di rispettare la libertà di religione.