Udienza generale. Il Papa: ci sono tanti santi nascosti, il dono della fortezza li
aiuta a vivere nelle prove
All’udienza generale di stamani, il Papa ha proseguito la sua catechesi sui doni dello
Spirito Santo. Nelle scorse settimane ha parlato della sapienza, dell’intelletto e
del consiglio. Oggi ha parlato del dono della fortezza.
“C’è una parabola,
raccontata da Gesù, che ci aiuta a cogliere l’importanza di questo dono. Un seminatore
esce a seminare; non tutto il seme che sparge, però, porta frutto. Quello che finisce
sulla strada viene mangiato dagli uccelli; quello che cade sul terreno sassoso o in
mezzo ai rovi germoglia, ma viene presto seccato dal sole o soffocato dalle spine.
Solo quello che finisce sul terreno buono può crescere e dare frutto (cfr Mc 4,3-9
// Mt 13,3-9 // Lc 8,4-8). Come Gesù stesso spiega ai suoi discepoli, questo seminatore
rappresenta il Padre, che sparge abbondantemente il seme della sua Parola. Il seme,
però, si scontra spesso con l’aridità del nostro cuore e, anche quando viene accolto,
rischia di rimanere sterile. Con il dono della fortezza, invece, lo Spirito Santo
libera il terreno del nostro cuore, lo libera dal torpore, dalle incertezze e da tutti
i timori che possono frenarlo, in modo che la Parola del Signore venga messa in pratica,
in modo autentico e gioioso. E’ un vero aiuto questo dono della fortezza, ci dà forza,
anche ci libera di tanti impedimenti.”.
“Ci sono anche" – ha proseguito - "dei
momenti difficili e delle situazioni estreme in cui il dono della fortezza si manifesta
in modo straordinario, esemplare. È il caso di coloro che si trovano ad affrontare
esperienze particolarmente dure e dolorose, che sconvolgono la loro vita e quella
dei loro cari. La Chiesa risplende della testimonianza di tanti fratelli e sorelle
che non hanno esitato a dare la propria vita, pur di rimanere fedeli al Signore e
al suo Vangelo. Anche oggi non mancano cristiani che in tante parti del mondo continuano
a celebrare e a testimoniare la loro fede, con profonda convinzione e serenità, e
resistono anche quando sanno che ciò può comportare un prezzo più alto”.
Poi
ha aggiunto a braccio: “Anche noi, tutti noi, conosciamo gente che ha vissuto situazioni
difficili, tanti dolori. Ma, pensiamo a quegli uomini, a quelle donne, che portano
una vita difficile, lottano per portare avanti la famiglia, educare i figli, ma questo
lo fanno perché c’è lo spirito di fortezza che li aiuta. Ma, quanti, quanti uomini
e donne, noi non sappiamo il nome, ma che onorano il nostro popolo, onorano la nostra
Chiesa, perché sono forti: forti nel portare avanti la loro vita, la loro famiglia,
il loro lavoro, la loro fede. Ma, questi nostri fratelli e sorelle sono santi, santi
quotidiani, santi nascosti in mezzo a noi: hanno proprio il dono della fortezza per
portare avanti il loro dovere di persone, di padri, di madri, di fratelli, di sorelle,
di cittadini. Tanti ne abbiamo, tanti! Ringraziamo il Signore per questi cristiani
che sono di una santità nascosta ma è lo Spirito dentro che li porta avanti! E ci
farà bene pensare a questa gente: se loro fanno questo, se loro possono farlo, perché
non io? E chiedere al Signore che ci dia il dono della fortezza”.
“Non bisogna
pensare – ha aggiunto - che il dono della fortezza sia necessario soltanto in alcune
occasioni o situazioni particolari. Questo dono deve costituire la nota di fondo del
nostro essere cristiani, nell’ordinarietà della nostra vita quotidiana. Come ho detto,
in tutti i giorni della vita quotidiana dobbiamo essere forti, abbiamo bisogno di
questa fortezza, per portare avanti la nostra vita, la nostra famiglia, la nostra
fede. L’apostolo Paolo ha detto una frase che ci farà bene sentire: «Tutto posso in
colui che mi dà la forza» (Fil 4,13). Ma, quando viene la vita ordinaria, quando vengono
le difficoltà, ricordiamo questo: «Tutto posso in colui che mi dà la forza». Il Signore
dà la forza, sempre, non manca. Il Signore non ci prova più di quello che noi possiamo
tollerare. Lui è sempre con noi. «Tutto posso in colui che mi dà la forza»”.
“Cari
amici – ha concluso il Papa - a volte possiamo essere tentati di lasciarci prendere
dalla pigrizia o peggio dallo sconforto, soprattutto di fronte alle fatiche e alle
prove della vita. In questi casi, non perdiamoci d’animo, invochiamo lo Spirito Santo,
perché con il dono della fortezza possa sollevare il nostro cuore e comunicare nuova
forza ed entusiasmo alla nostra vita e alla nostra sequela di Gesù. Grazie”.