Usa: crescono gli ispanici nella Chiesa. Tra loro in calo i cattolici
La Chiesa negli Stati Uniti parla sempre più spagnolo, ma, per contro, sempre più
ispanici educati nella fede cattolica si dichiarano senza alcuna religione, o entrano
nelle Chiese e comunità protestanti. È quanto risulta da un recente studio condotto
da Pew Research Center, che conferma un fenomeno già noto da tempo e che riguarda
tutta la Chiesa del continente.
Secondo la ricerca, i cui risultati sono stati
diffusi "National Catholic Reporter" (Ncr), se grazie all’immigrazione, un terzo dei
cattolici negli Stati Uniti sono oggi di origine latino-americana, la percentuale
dei cattolici tra gli ispanici è calata di 12 punti percentuali tra il 2010 e il 2013,
passando dal 67 al 55%. la maggiore percentuale di fuoriusciti dalla Chiesa si registra
tra gli immigrati di prima generazione e tra i più giovani.
Per altro verso,
cresce la presenza ispanica nelle Chiese protestanti statunitensi, soprattutto nelle
comunità evangeliche, in cui i latino-americani rappresentano oggi il 16%. Ad attirare
gli ispanici a questi gruppi – hanno dichiarato gli intervistati - è la loro diversa
struttura, più partecipativa, e il carattere più interattivo e l’animazione delle
loro celebrazioni religiose. L’84% degli intervistati ha inoltre dichiarato di avere
un buon giudizio di Papa Francesco e il 57% che la sua elezione al soglio pontificio
rappresenta un cambiamento importante per la Chiesa.
Secondo Mark Gray dell’
Centro cattolico per la Ricerca Applicata all’Apostolato della Georgetown University
(Cara), questi dati sono, peraltro, meno negativi di quanto non sembri, se rapportati
ad altre religioni. Il tasso di fedeltà alla Chiesa cattolica dei suoi membri negli
Stati Uniti è infatti più alto rispetto alla maggior parte delle altre comunità religiose.
(L.Z.)