Proseguono a Milano indagini e interrogatori sullo scandalo Expo. Clima teso a Palazzo
di Giustizia: il procuratore capo Bruti Liberati in una nota al Consiglio superiore
della magistratura, scrive che il pm Robledo, con l’invio degli atti allo stesso
Consiglio, ha messo a rischio il segreto delle indagini. Intanto oggi a Milano il
premier Renzi ha confermato l’impegno del Governo a rispettare le scadenze. Servizio
di Giampiero Guadagni:
Lo Stato è più
grande e forte dei ladri. Matteo Renzi, oggi a Milano per un vertice sull’Expo, ribadisce
l’impegno del governo a essere operativo nel rispetto di tutte le scadenze, come l'Italia
sa fare quando è sotto pressione. L’Esposizione universale deve diventare fiore all'
occhiello del nostro Paese, aggiunge il premier per il quale non è accettabile che
ci sia chi oggi in una logica disfattista dica: fermiamo l’Expo. Riferimento quest’ultimo
diretto chiaramente a Beppe Grillo. Anche il leader del Movimento 5 Stelle è andato
oggi a Milano. Ed è tornato a chiedere alla magistratura di bloccare quella che definisce
la grande abbuffata. Grillo giudica tardiva e inutile la nomina di una sorta di supercommissario,
come il presidente dell’autorità anticorruzione Cantone, al quale il Governo ha affidato
il compito di vigilare sui lavori immediatamente dopo la bufera tangenti. Tra gli
arrestati dei giorni scorsi Angelo Paris, direttore generale costruzioni di Expo.
Al suo posto oggi è stato nominato Marco Rettighieri, ex manager della Tav Torino-Lione.
Intanto il Senato ha deciso di accelerare l'iter del ddl anticorruzione che sarà in
aula al Senato subito dopo le elezioni europee del 25 maggio.