2014-05-13 14:05:50

Anniversario di Fatima. I Papi e il mondo "consegnato" a Maria


La Chiesa celebra oggi il 97.mo anniversario della prima apparizione della Vergine a Fatima. Nel corso dei decenni, con il crescere della devozione mariana legata a questo evento, i Pontefici hanno spesse volte affidato l’umanità alla protezione della Madonna apparsa ai tre pastorelli, in particolare Giovanni Paolo II, la cui vicenda si lega in modo unico a quel lontano 13 maggio 1917. Alessandro De Carolis ne parla in questo servizio:RealAudioMP3

“Ave Maria, Santa Maria”. “Ave Maria, Santa Maria”. E via saltellando e divertendosi, con un occhio al gregge portato al pascolo. Il simpatico Rosario “abbreviato” recitato da Lucia, Francesco e Giacinta, i pastorelli di Fatima, è una pagina di storia e racconta di tre cuori limpidi nei quali quella Mamma invocata tra un gioco e l’altro, con la spensierata semplicità dei ragazzini, decide di andare ad abitare. Tre cuori come tre case, non sporcate dal mondo, da dove intervenire per scuotere le coscienze del mondo, che invece da un paio d’anni ha dato il via alla più grande carneficina della storia e che non prega la Madre del cielo ma piuttosto strappa milioni di figli alle mamme della terra per gettarli fra le trincee e in pasto ai cannoni.

Il potere del Rosario per convertire i cuori di chi dispone degli esseri umani per i propri giochi di potere. Le apparizioni di Fatima, le rivelazioni, nascono in quella contingenza ma attraversano col loro messaggio universale la storia del Novecento: da quel 13 maggio 1917, sono un raggio di forza e di tenerezza mariana che getta luce sempre un metro oltre l’orizzonte umano. La recente Canonizzazione di Giovanni Paolo II ha rievocato il suo strettissimo legame con la Vergine di Fatima. E proprio il Papa che varca con la Chiesa la soglia della speranza del Duemila, in quel crogiolo di attese che si coagula attorno al nuovo millennio “consegna” il futuro del nuovo secolo alla Madre con parole indimenticabili. Vengono pronunciate l’8 ottobre 2000, giorno del Giubileo dei vescovi:

“Vogliamo oggi affidarti il futuro che ci attende,chiedendoti d’accompagnarci nel nostro cammino.
Siamo uomini e donne di un'epoca straordinaria,
tanto esaltante quanto ricca di contraddizioni.
L'umanità possiede oggi strumenti d’inaudita potenza:
può fare di questo mondo un giardino,
o ridurlo a un ammasso di macerie (...)
Oggi come mai nel passato,
l'umanità è a un bivio.
E, ancora una volta, la salvezza è tutta e solo,
o Vergine Santa, nel tuo figlio Gesù”.

Da allora, il futuro ha scritto 14 anni di storia e di macerie ancora si contano ammassi fumanti in troppe parti del mondo. Ma, un’ottava sotto il fragore delle moderne esplosioni kamikaze, delle autobombe, degli ordigni sganciati con sofisticata violenza dai droni, resiste il mormorio sottile dei milioni di “Ave Maria, Santa Maria” che alla Madonna di Fatima ogni giorno vengono levati perché il mondo continui a nutrire la speranza e così a conservare un futuro. Una fede che Papa Francesco, il 13 ottobre scorso, ha espresso per tutti nella Giornata mariana nell’Anno della Fede:

“Siamo certi che ognuno di noi è prezioso ai tuoi occhi
e che nulla ti è estraneo di tutto ciò che abita nei nostri cuori.
Ci lasciamo raggiungere dal tuo dolcissimo sguardo
e riceviamo la consolante carezza del tuo sorriso.
Custodisci la nostra vita fra le tue braccia:
benedici e rafforza ogni desiderio di bene;
ravviva e alimenta la fede;
sostieni e illumina la speranza;
suscita e anima la carità;
guida tutti noi nel cammino della santità”.







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