Pakistan: manifestazione in Punjab per modificare la legge sulla blasfemia
Il governo deve modificare con urgenza la legge sulla blasfemia, divenuta “un'arma
letale” per i difensori dei diritti umani, giornalisti, musulmani moderati, membri
delle minoranze religiose e altre persone innocenti: è quanto chiedono numerose organizzazioni
della società civile, composte per la maggior parte da musulmani pakistani, scese
in piazza nei giorni scorsi a Faisalabad. Come appreso da Fides, l’imponente manifestazione
è stata organizzata all’indomani del brutale assassinio dell’avvocato Rashid Rehman,
coordinatore per l'ufficio Punjab della Ong “Commissione Diritti Umani del Pakistan”.
“Il
governo dovrebbe prendere misure concrete e introdurre un meccanismo che controlli
e punisca le responsabilità dei fondamentalisti, che hanno distrutto la pace e l'armonia
sociale, abusando ciecamente di questa legge e uccidendo persone innocenti” hanno
affermato i partecipanti, riunitisi nel centro della città l’8 maggio.
Come
riferito a Fides, tutti i leader intervenuti hanno condannato l’omicidio, esprimendo
dolore per la grave perdita di un coraggioso difensore dei diritti umani, portando
nastri neri in segno di lutto e scandendo slogan contro il terrorismo. Concorde la
richiesta di porre fine all'abuso della legge sulla blasfemia e di riportare la pace
nella società.
La musulmana Nazia Sardar, leader dell’Ong “Awam” (Association
of Women for Awareness and Motivation), tra gli organizzatori del corteo, ha ricordato
Rashid Rehman come “un uomo che ha alzato la voce per la tutela dei diritti umani
e che seguiremo come un modello”. L’attivista politico Arif Ayaz, anch’egli musulmano,
ha detto: “Molte persone innocenti sono state uccise da quando vige la legge sulla
blasfemia. L'assassinio di Rashid Rehman dimostra il fallimento del governo nel proteggere
i cittadini. Il governo deve riformare la legge sulla blasfemia e promuovere un sistema
giudiziario trasparente”.
Amina Zaman, direttrice del forum Asdp (Agency for
Sustainable Development Pakistan and Women Protection) ha rimarcato che “l’omicidio
di Rashid Rehman è un punto interrogativo sul governo, che non sta prendendo alcuna
contromisura in merito”. Il direttore della “National Minorities Alliance Pakistan”,
Robin Denial, ha concluso: “Gli estremisti cercano di spaventare e sfidare l’opera
dei difensori dei diritti umani come Rehman. Ma il suo sangue genererà molti nuovi
molti difensori dei diritti umani in Pakistan”. (R.P.)