2014-05-12 14:56:20

Dolore e cure palliative al centro del prossimo Convegno dei Medici cattolici italiani


Presentato questa mattina, presso la sede della nostra emittente, il Convegno nazionale celebrativo del 30.mo anniversario dalla promulgazione della Lettera Apostolica Salvifici Doloris, organizzato dall’Associazione Medici Cattolici Italiani, che si terrà i prossimi 16 e 17 maggio sul tema “Il dolore e la sofferenza umana alla luce della medicina della ragione e della fede cristiana”. Il servizio di Paolo Ondarza:RealAudioMP3

Il senso della sofferenza e l’attenzione a porre il paziente, nella sua condizione di fragilità, al centro della gestione clinica del dolore sono il cuore della Salvifici Doloris scritta da Giovanni Paolo II in vista del Giubileo del 2000. Un testo di grande attualità, che negli anni ha ottenuto importanti riconoscimenti, nonostante ancora molto resti da fare per garantire prestazioni antalgiche appropriate. In Italia, la Legge 38 del 2010 tutela il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore, ma il Paese in questo è ancora molto indietro rispetto ad altri. Ci vuole un cambio culturale. Opportuno ribadire che non si tratta di sostanze proibite o dannose, ma di medicine essenziali per alleviare le sofferenze. Il presidente dell’Associazione Medici Cattolici Italiani Filippo Maria Boscia:

“Io credo che abbiamo il dovere di escludere quello che oggi potremmo definire sofferenza inutile. Non dobbiamo relegare una persona nella solitudine del dolore.”

Tanti i pregiudizi e le false convinzioni da sfatare sulle malattie inguaribili e sul dolore, anche in ambito religioso. Ancora Boscia:

“Il dolore non fa parte del progetto di Dio sull’umanità. Cancelliamo questo dalla nostra mente, perché il dolore viene visto come sofferenza, come punizione. No, non fa parte del progetto di Dio sull’umanità”.

Il dolore è spesso il motivo per cui viene chiesta l’eutanasia. Ecco perché occorre far conoscere e mettere in atto la terapia del dolore, ricorda il medico Domenico di Virgilio, tra i promotori della legge 38:

“Vincere il dolore significa vincere la richiesta di eutanasia. Se si fa comprendere bene alle famiglie, ai pazienti tutto questo, vedrete che vinceremo anche questa battaglia dell’eutanasia”.







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