Festa della mamma: inziative di Cbm Italia per sconfiggere la cecità in Africa
Non poter guardare negli occhi il proprio figlio, non essere in grado di svolgere
i piccoli gesti quotidiani, non godere della bellezza di un tramonto. Molte donne,
in Africa, per banali problemi di cataratta, perdono la vista. Cbm - le Missioni Cristiane
per i Ciechi nel Mondo – ha lanciato un’importante iniziativa in occasione della odierna
Festa della mamma. Il dott.Mario Angi, presidente di Cbm Italia, ce
ne parla ai microfoni di Gianmichele Laino:
R. - Cbm Italia
ha lanciato una campagna per ridare la vista a mille mamme, in occasione della Festa
della Mamma, perché molto spesso alle donne nei Paesi dove non c’è un sistema sanitario
- come nell’Africa Subsahariana – anche donne giovani possono avere la cataratta,
o seri problemi alla vista senza avere accesso a cure. Per raccogliere fondi "Salmoiraghi
& Viganò" con Filippa Lagerback hanno lanciato una campagna che si chiama “Unlimited
Love” per aiutare Cbm: nei prossimi 20 giorni, verranno venduti occhiali speciali
fatti in numero limitato - proprio per questa campagna - il cui intero ricavato verrà
donato a Cbm.
D. – Nel Sud del mondo sono tante le donne che a causa della
cataratta non possono guardare negli occhi i propri figli. Cosa significa essere una
donna cieca in Africa?
R. – Essere cieco in Africa significa non avere una
speranza nello studio e nella sopravvivenza quotidiana. È una situazione estremamente
difficile da gestire: molte persone che soffrono di cecità vengono emarginate, vivono
all’interno di capanne ed infine abbandonate.
D. – Spesso un semplice intervento
chirurgico potrebbe risolvere un problema serio che comporta l’esclusione sociale.
Perché è così difficile curare la cecità nei Paesi in via di sviluppo?
R. –
Per il fatto che mancano medici, strutture e risorse per acquistare i farmaci e le
lenti. Da noi tutto questo è dato per scontato, ma nei quattro quinti del mondo la
sanità non è a disposizione delle persone e deve essere portata ai poveri attraverso
sostegni ed aiuti da parte di chi è in grado di organizzare ospedali, procurare medici
e materiale per curare le cataratte e praticare gli interventi di cui c’è bisogno.