A Roma, la campagna "Slotmob": meno slot-machine e più biliardini nei bar
È approdata a Roma, ieri mattina, “Slotmob”, la campagna nazionale di sensibilizzazione
contro l’uso delle slot machine nei bar. Una grande “colazione di massa” si è svolta
presso due esercenti capitolini che hanno aderito all’iniziativa con l’appoggio di
associazioni attive sul territorio e la positiva reazione dei cittadini. C’era per
noi Elvira Ragosta:
Promuovere e
aiutare i bar italiani che dicono “no” alle slot-machine nei loro locali, è questo
l’obiettivo di Slotmob, una campagna che ha raggiunto diverse città, con la
collaborazione di oltre 150 associazioni. Partita lo scorso settembre da Biella, che
insieme a Pavia conta la densità per ludopatia più alta d’Italia, l’iniziativa ha
un duplice effetto, economico e sociale. Il commento di Carlo Cefaloni, portavoce
della campagna:
“Andiamo a dare sostegno a quegli esercenti, che fanno un’attività
esplicita di contestazione all’invasione dell’azzardo nei loro locali e nelle città
e che quindi compiono una scelta alternativa, andando chiaramente a perdere quella
quota di vantaggio economico, che significa almeno 400 euro a macchinetta”.
Alti
i disagi economici e sociali del business del gioco d’azzardo in Italia: nel solo
2012 sono stati giocati oltre 80 miliardi di euro; 800mila sono, invece, le persone
a “rischio dipendenza da Gap”, il gioco d’azzardo patologico. Un bar senza slot, sostituite
magari dal più sano biliardino, è una scelta di responsabilità e coscienza come ci
ha testimoniato uno dei gestori che hanno aderito all’iniziativa:
“I soldi
si fanno lavorando e non giocando d’azzardo. Bisogna lavorare dando un servizio di
qualità e non mandando la gente in rovina”.
Sul ruolo del gioco d’azzardo
nel rapporto tra economia e valori abbiamo raccolto la riflessione dell'economista
Leonardo Bacchetti:
“Un mercato abbandonato a se stesso e senza regole
produce una scala di valori, che non è quella che noi vogliamo, perché predilige i
prodotti che producono dipendenza e che assicurano domanda stabile. Sta a noi intervenire
sul mercato, incarnarci, scegliere cosa consumare e cosa risparmiare e in questo modo
costruire efficacemente una scala di valori diversa. L’idea è quella di fare una mappatura
dei bar. Per quanto riguarda le associazioni, siamo stati particolarmente contenti
di avere avuto proprio oggi il suggello e il supporto da parte della Caritas. E Caritas
ci ha detto: ‘Noi siamo particolarmente sensibili, perché siamo noi, nei centri d’ascolto,
a vedere le conseguenze dei problemi della ludopatia e sappiamo bene di quale problema
si tratti’”.