2014-05-09 14:53:51

Ucraina: scontri e vittime a Mariupol, a Mosca celebrazioni per il 70.mo della vittoria sul nazismo


In Ucraina dell’Est, sarebbe di due morti e otto feriti - secondo fonti mediche - il bilancio degli scontri in corso a Mariupol tra insorti filorussi e forze di Kiev nel giorno del 70.mo anniversario della vittoria sovietica sulle forze naziste alla fine della Seconda guerra mondiale. Toni dimessi a Kiev, grande parata invece a Mosca col presidente Putin che poi si trasferisce in Crimea per continuare i festeggiamenti. Sullo sfondo la conferma del referendum secessionista di domenica proprio nell’Ucraina orientale. Il servizio di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

A Mariupol si combatte e Kiev usa i blindati, secondo i filorussi. Intanto, in mattinata sulla Piazza Rossa, spazio all’orgoglio nazionale di Mosca con il presidente Putin che ha rilanciato “il giorno del trionfo della madrepatria da difendere”, una sorta di “rivincita” alla luce della recente annessione della Crimea e della crisi in corso in Ucraina. "Non una novità", commenta Serena Giusti ricercatrice dell’Ispi, l'Istituto studi di politica internazionale:

Il 9 maggio è ormai da anni un giorno speciale per i russi con il ripristino anche fastoso di questa guerra, "la guerra patriottica". Quindi, diciamo che da questo punto di vista non è una novità, però naturalmente in questo contesto di crisi con l’Ucraina assume un valore diverso, una riaffermazione di una forte identità russa e di una Russia che è disposta anche all’utilizzo della forza pur di difendere i russi fuori dai propri confini.

Putin “faccia un passo indietro” intima la Nato, mentre il governo di Kiev parla di “provocazione” e in risposta annuncia per il 14 maggio una tavola rotonda di unità nazionale sui temi del decentramento e della difesa delle minoranze etniche, aperta alle autorità locali ma chiusa ai filorussi dell'Est "con le mani sporche di sangue". Ancora Serena Giusti:

Diciamo che è un segnale positivo e immagino che su questo abbiano giocato un ruolo anche attori esterni, in primis l’Unione Europea. Ricordiamo che, appena insediato il nuovo governo, dopo le proteste di Maidan uno dei primi atti fu quello di declassare l’uso della lingua russa. Sicuramente questo non fu un atto positivo in quel contesto. Quindi c’è sicuramente un tentativo di riconciliazione nazionale anche perché finora nessuno degli esponenti del governo o delle istituzioni si è recato nelle regioni sudorientali per cercare una mediazione diretta. Tutto è stato lasciato in mano all’esercito, ai militari e spesso alle forze di estrema destra ucraine”.

Ed è proprio all’Est ucraino che guarda sempre più la comunità internazionale per il referendum secessionista confermato per domenica. Sarà una seconda Crimea?

Credo che non sia nell’interesse immediato della Russia l’annessione di queste regioni, perché questo comporterebbe un costo economico per il Paese molto forte in un momento di grave crisi economica. In fondo la Russia, con l’annessione della Crimea, ha già visto soddisfatti alcunidei forti interessi geo-strategici come quello di avere l’accesso al Mediterraneo. Sicuramente la Russia vuole mantenere un’influenza sull’Ucraina e vorrà sicuramente avere un’influenza sulla ristrutturazione dello Stato in termini di Stato federale.

Intanto, è paralisi nella trattativa, e a rafforzarsi sono ancora i vecchi schieramenti: Ue e Usa con Kiev contro Mosca. Il Pentagono ha avviato esercitazioni sul Baltico e lunedì a Bruxelles si terrà il vertice dei ministri degli Esteri europei, per le eventuali nuove sanzioni contro Mosca mentre a Kiev volerà il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy.







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