Ucraina: scontri e vittime a Mariupol, a Mosca celebrazioni per il 70.mo della vittoria
sul nazismo
In Ucraina dell’Est, sarebbe di due morti e otto feriti - secondo fonti mediche -
il bilancio degli scontri in corso a Mariupol tra insorti filorussi e forze di Kiev
nel giorno del 70.mo anniversario della vittoria sovietica sulle forze naziste alla
fine della Seconda guerra mondiale. Toni dimessi a Kiev, grande parata invece a Mosca
col presidente Putin che poi si trasferisce in Crimea per continuare i festeggiamenti.
Sullo sfondo la conferma del referendum secessionista di domenica proprio nell’Ucraina
orientale. Il servizio di Gabriella Ceraso:
A Mariupol si
combatte e Kiev usa i blindati, secondo i filorussi. Intanto, in mattinata sulla Piazza
Rossa, spazio all’orgoglio nazionale di Mosca con il presidente Putin che ha rilanciato
“il giorno del trionfo della madrepatria da difendere”, una sorta di “rivincita” alla
luce della recente annessione della Crimea e della crisi in corso in Ucraina. "Non
una novità", commenta Serena Giusti ricercatrice dell’Ispi, l'Istituto studi
di politica internazionale:
Il 9 maggio è ormai da anni un giorno speciale
per i russi con il ripristino anche fastoso di questa guerra, "la guerra patriottica".
Quindi, diciamo che da questo punto di vista non è una novità, però naturalmente in
questo contesto di crisi con l’Ucraina assume un valore diverso, una riaffermazione
di una forte identità russa e di una Russia che è disposta anche all’utilizzo della
forza pur di difendere i russi fuori dai propri confini.
Putin “faccia
un passo indietro” intima la Nato, mentre il governo di Kiev parla di “provocazione”
e in risposta annuncia per il 14 maggio una tavola rotonda di unità nazionale sui
temi del decentramento e della difesa delle minoranze etniche, aperta alle autorità
locali ma chiusa ai filorussi dell'Est "con le mani sporche di sangue". Ancora Serena
Giusti:
Diciamo che è un segnale positivo e immagino che su questo abbiano
giocato un ruolo anche attori esterni, in primis l’Unione Europea. Ricordiamo che,
appena insediato il nuovo governo, dopo le proteste di Maidan uno dei primi atti fu
quello di declassare l’uso della lingua russa. Sicuramente questo non fu un atto positivo
in quel contesto. Quindi c’è sicuramente un tentativo di riconciliazione nazionale
anche perché finora nessuno degli esponenti del governo o delle istituzioni si è recato
nelle regioni sudorientali per cercare una mediazione diretta. Tutto è stato lasciato
in mano all’esercito, ai militari e spesso alle forze di estrema destra ucraine”.
Ed
è proprio all’Est ucraino che guarda sempre più la comunità internazionale per il
referendum secessionista confermato per domenica. Sarà una seconda Crimea?
Credo
che non sia nell’interesse immediato della Russia l’annessione di queste regioni,
perché questo comporterebbe un costo economico per il Paese molto forte in un momento
di grave crisi economica. In fondo la Russia, con l’annessione della Crimea, ha già
visto soddisfatti alcunidei forti interessi geo-strategici come quello di avere l’accesso
al Mediterraneo. Sicuramente la Russia vuole mantenere un’influenza sull’Ucraina e
vorrà sicuramente avere un’influenza sulla ristrutturazione dello Stato in termini
di Stato federale.
Intanto, è paralisi nella trattativa, e a rafforzarsi
sono ancora i vecchi schieramenti: Ue e Usa con Kiev contro Mosca. Il Pentagono ha
avviato esercitazioni sul Baltico e lunedì a Bruxelles si terrà il vertice dei ministri
degli Esteri europei, per le eventuali nuove sanzioni contro Mosca mentre a Kiev volerà
il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy.