2014-05-09 08:13:25

Protesta di piazza in Thailandia: si temeno azioni di provocatori


In Thailandia,oggi 9 maggio alle 9.09, data e ora considerate di buon auspicio, il movimento anti-governativo torna in piazza per cercare il cambio di governo. Si temono azioni di provocatori, e da domani i rivali filo-governativi saranno nella capitale per protestare contro le iniziative giudiziarie che hanno decimato l'esecutivo. Il servizio di Stefano Vecchia:RealAudioMP3

La protesta si è rimessa in movimento questa mattina a Bangkok, determinata a dare quello che definisce “un colpo mortale” al governo provvisorio in carica e sostituirvi un esecutivo per designazione che guidi a riforme e nuove elezioni. Ad essa si contrappone ancora, dopo sei mesi di duro confronto più per le strade della capitale che nelle sedi istituzionali, un governo con poche possibilità di riavviare un percorso elettorale che potrebbe essere la sua salvezza ma che difficilmente potrà compiersi. Sulla sua strada seri ostacoli, dopo che ieri la Commissione nazionale anti-corruzione ha chiesto al Senato l'impeachment per Yingluck Shinawatra, premier già costretta due giorni fa alle dimissioni dalla Corte Costituzionale per abuso di potere insieme a nove ministri del suo governo. Essi rivendicano ancora le cariche secondarie, quella di ministro della Difesa per la signora Shinawatra e di vice-premier per altri, ma tutti rispondono con la denuncia di illegalità ai provvedimenti nei loro confronti. Condanne giunte ad aggravare le convulsioni di un esecutivo che dalla sua ha un forte appoggio popolare garantito dal voto del luglio 2011, ma che paga per scelte discutibili sul piano politico-economico e per il clima di segretezza che ha accompagnato molte scelte. Sconta anche il ruolo controverso che la famiglia Shinawatra ha su partiti e individui che lo sostengono.La capitale thailandese torna dunque al centro della contesa e delle tensioni e domani la protesta di oggi avrà una risposta concreta nella grande manifestazione delle Camicie Rosse filo-governative. Preoccupazione per l'annuncio di iniziative che potrebbero innescare il temuto scontro diretto tra le fazioni.







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