Conclusa Assemblea vescovi brasiliani. Il card. Scherer: far fiorire di nuovo le parrocchie
Si conclude oggi ad Aparecida la 52.ma Assemblea generale dei Vescovi del Brasile,
che ha riunito per dieci giorni oltre 300 vescovi di tutto il Paese. Al centro dei
lavori dell’Assemblea, che si è svolta in un clima di grande fraternità, il tema della
parrocchia. Per un bilancio di questo appuntamento, ascoltiamo il cardinale Odilo
Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo, al microfono del nostro inviato Silvonei
Protz:
R. – Abbiamo
lavorato sul tema della parrocchia in questo orizzonte: la parrocchia è una comunità
formata da molte comunità, da molte forme di associazione di vita cristiana, di comunità
diverse di fedeli, di carismi, di doni che si mettono insieme. Oggi dobbiamo essere
molto attenti a far funzionare di nuovo la parrocchia, a far fiorire la parrocchia
nelle nuove condizioni economiche, sociali, storiche ed ecclesiali che viviamo in
questo tempo. Io direi che soprattutto qui, in Brasile, abbiamo una realtà nuova e
molto forte che è la questione delle grandi città: dobbiamo imparare, sempre di più
a far vivere la parrocchia nel contesto, nell’ambiente e nella realtà della grande
città.
D. – E’ stato approvato, durante l’Assemblea, un testo sulla questione
agraria in Brasile. Sappiamo quanto questo sia un tema importante per il Brasile così
come per la Chiesa…
R. – Il Brasile è un Paese agricolo, con un’estensione
enorme di terra per l’agricoltura, che permetterebbe di far vivere molte persone.
Invece, in questi ultimi decenni, i campi si sono svuotati: la gente è andata verso
la città, perché le condizioni di vita non erano più buone. D’altra parte, però, l’agricoltura
è diventata sempre più moderna e usa mezzi tecnologicamente avanzati e moderni, che
fanno sì che non ci sia più bisogno di tanti lavoratori. Quindi il Brasile produce
sì molto di più a livello agricolo, ma con l’utilizzo di pochissima gente; con l’utilizzo
di tantissime macchine e tanta tecnologia, ma con poche persone. Questo è un problema!
Molta gente che ha abbandonato i campi, non trova lavoro e condizioni di vita dignitose
nelle città, mentre prima nelle zone rurali potevano vivere molto bene. Questa è una
questione. Ci sono, però, anche tensioni riguardo al possesso della terra, riguardo
all’uso della terra, riguardo allo sfruttamento - talvolta - anche della manodopera,
che lavora in condizioni simili a quelle della schiavitù. Ci sono quindi tanti problemi
ancora nelle zone rurali e la nostra Assemblea si è concentrata su questi problemi
per riflettere, per dire una parola di orientamento al Paese, alla popolazione: sono
tanti quelli che la chiedono e che la attendono da parte della Conferenza episcopale.
D.
– Sta arrivando la Coppa del Mondo e anche questo è stato un tema affrontato dai vescovi
brasiliani durante i lavori dell’Assemblea…
R. – Siamo pastori e vogliamo accogliere
bene tutti i visitatori e i turisti. Quindi abbiamo riflettuto anche su questo e su
come possiamo accogliere nelle chiese coloro che verranno e che sono interessati a
partecipare alle Messe, celebrando magari la Messa in diverse lingue nelle chiese
vicine ai luoghi in cui si gioca. Ma ci preoccupa un fenomeno purtroppo triste e criminale
e che talvolta si verifica, soprattutto, nel contesto dei grandi avvenimenti sportivi:
lo sfruttamento di persone, la prostituzione, lo sfruttamento di minorenni, il turismo
sessuale, purtroppo… Noi vogliamo essere attenti e cercare di risvegliare l’attenzione
nelle nostre comunità locali, perché siano attente affinché queste piaghe vergognose
non si verifichino, magari proprio approfittando dei Mondiali di Calcio, che dovrebbero
essere invece un arricchimento gli uni e per gli altri, per chi viene e per chi vive
in Brasile.