Prove di distensione in Ucraina: Putin chiede ai filo-russi di rinviare il referendum
sulla secessione da Kiev
I separatisti filo-russi delle regioni orientali e russofone dell'Ucraina decideranno
oggi in una riunione straordinaria del ‘consiglio del popolò’ se accogliere la richiesta
del presidente russo Putin di rinviare il referendum sulla secessione da Kiev in programma
domenica 11 maggio. Putin si è rivolto ai separatisti dell’est dopo l’incontro di
ieri con presidente di turno dell’Osce, a margine del quale ha anche annunciato il
ritiro delle truppe di Mosca dai confini con l’Ucraina. Il servizio di Marco Guerra: Dopo i venti di
guerra dei giorni scorsi, la crisi ucraina registra i primi veri segnali di distensione
da Parte di Mosca. Il presidente Putin, ricevendo ieri pomeriggio al Cremlino Didier
Burkhalter, presidente di turno dell’Osce, l’organizzazione per la sicurezza e la
cooperazione in Europa, ha aperto alle presidenziali ucraine del 25 maggio, ha annunciato
il ritiro delle truppe russe dai confini con l’Ucraina e si è rivolto per la prima
volta ai separatisti per chiedere loro di rinviare il referendum sulla secessione
al fine di “creare le condizioni necessarie al dialogo” diretto tra Kiev e i rappresentanti
del sud-est. Oggi la proposta di Putin verrà votata dal consiglio dei leader filo-russi
e difficilmente verrà respinta. Dialogo tra le parti che compare tra i punti principali
della road-map proposta dall’Osce, anche se al momento Kiev resta fredda. “Putin vende
vento”, dice il premier ucraino Iatseniuk. Diffidenza anche dagli Usa che smentiscono
il ritiro delle truppe russe, notizia non confermata anche dalla Nato. Intanto è
in una fase di stallo l’operazione militare di Kiev nell’est del Paese. Ieri l'esercito
ha riconquistato il municipio di Mariupol uccidendo 4 ribelli. Ma le altre roccaforti
dei separatisti restano inespugnate. Infine arriva una boccata d’ossigeno per le finanze
di Kiev, che incassa la prima tranche di un prestito biennale di 3,19 miliardi di
dollari nell'ambito di un piano di aiuti di 17 miliardi di dollari deciso recentemente
dal Fmi.