A Tirana, dedicata una nuova Chiesa a San Giovanni Paolo II
Sei giorni dopo il grande evento della canonizzazione di Giovanni Paolo II a Roma,
sabato 3 maggio scorso, nella capitale albanese di Tirana, è stata dedicata una nuova
Chiesa parrocchiale al Santo polacco, venerato in tutto il mondo, situata in un nuovo
quartiere alla periferia della città. Grande festa per i settemila cattolici di Bathore,
stabilitisi alla periferia di Tirana a partire dai primi anni Novanta, dopo aver abbandonato
i loro villaggi nel nord del Paese, in cerca di maggiori opportunità di lavoro e migliori
servizi pubblici. Il parroco della parrocchia di San Giovanni Paolo II, don Patrizio
Santinelli, sacerdote fidei donum della diocesi di Macerata, corona così il
grande sogno - suo e dell’arcivescovo metropolita Rrok Mirdita - di costruire la casa
di Dio per questa sofferta comunità cristiana.
La concelebrazione per la consacrazione
della Chiesa è stata presieduta dall’arcivescovo Mirdita, consacrato dallo stesso
Giovanni Paolo II, durante lo storico viaggio nella terra martoriata dal comunismo,
che ebbe luogo il 25 aprile 1993. Nel discorso alla nazione albanese, a conclusione
di quella giornata nella quale il Papa futuro Santo aveva ristabilito la gerarchia
ecclesiastica nell’unico Paese al mondo che aveva bandito la religione per costituzione,
Giovanni Paolo II aveva detto: “Nella vostra terra, flagellata più che altrove dalla
persecuzione, è facile riconoscere i segni delle antiche catacombe cristiane e dei
circhi, nei quali i testimoni di Cristo venivano gettati per essere sbranati dalle
fiere. Si è trattato di una dura lotta contro la religione, in linea con un intoccabile
dogma del programma sociale e politico propugnato dall’ideologia comunista”. E ancora:
“Quanto è avvenuto in Albania, carissimi fratelli e sorelle, mai era stato registrato
nella storia”.
In onore di questo Santo, che aveva riconosciuto il sacrificio
di fede dei cristiani della terra d’Albania, sorge questa nuova chiesa, voluta dall’arcivescovo,
costruita con la generosità della diocesi di Macerata, con il particolare impegno
dell’amministratore apostolico, mons. Claudio Giuliodori, e di don Patrizio Santinelli.
Durante l’omelia, l’arcivescovo ha invitato tutti a pensare al Santo Giovanni
Paolo II, “questo caro amico di Dio e dell’Albania”, il quale “dal cielo, guarda la
nostra Chiesa e la benedice con lo stesso amore con il quale venne a ricostituirla
21 anni fa”. San Giovanni Paolo II, ha detto l’arcivescovo, “guarda i fratelli e le
sorelle di questa Parrocchia, guarda a questo tempio bello, dedicato al suo nome,
guarda e benedice”. La Messa è stata concelebrata dal nunzio in Albania, mons. Moliner
Ingles, dall’amministratore apostolico di Macerata, mons. Giuliodori e da più di 50
sacerdoti. Presenti oltre mille fedeli. (A cura del Programma Albanese)