Udienza generale. Il Papa: attraverso il dono del consiglio, Dio ci fa comprendere
le vie da seguire
All’udienza generale di stamani il Papa ha proseguito la sua catechesi sui doni dello
Spirito Santo. Oggi ha parlato del dono del consiglio. Sappiamo – ha detto - quanto
è importante, soprattutto nei momenti più delicati, poter contare sui suggerimenti
di persone sagge e che ci vogliono bene. Ora, attraverso il dono del consiglio, è
Dio stesso, con il suo Spirito, a illuminare il nostro cuore, così da farci comprendere
il modo giusto di parlare e di comportarsi e la via da seguire. Ma come agisce in
noi? Nel momento in cui lo accogliamo e lo ospitiamo nel nostro cuore – ha affermato
- lo Spirito Santo comincia subito a renderci sensibili alla sua voce e a orientare
i nostri pensieri, i nostri sentimenti e le nostre intenzioni secondo il cuore di
Dio. Nello stesso tempo, ci porta sempre più a rivolgere lo sguardo interiore su Gesù,
come modello del nostro modo di agire e di relazionarci con Dio Padre e con i fratelli.
Il consiglio, allora, è il dono con cui lo Spirito Santo rende capace la nostra coscienza
di fare una scelta concreta in comunione con Dio, secondo la logica di Gesù e del
suo Vangelo. In questo modo, lo Spirito ci fa crescere interiormente, ci fa crescere
positivamente, ci fa crescere nella comunità e ci aiuta a non cadere in balia dell’egoismo
e del proprio modo di vedere le cose, così, lo Spirito ci aiuta a crescere e anche
a vivere in comunità”.
"La condizione essenziale per conservare questo dono
- ha proseguito - è la preghiera”. E sempre – ha aggiunto - torniamo sullo
stesso punto: la preghiera. “Ma, è tanto importante la preghiera, pregare. Pregare
le preghiere che tutti noi sappiamo da bambini ma anche pregare con le nostre parole,
pregare il Signore: ‘Signore, aiutami, consigliami, cosa devo fare adesso?’. E con
la preghiera facciamo spazio perché lo Spirito venga e ci aiuti in quel momento, ci
consigli su quello che tutti noi dobbiamo fare. La preghiera, mai dimenticare la preghiera,
mai. Nessuno se ne accorge quando noi preghiamo nel bus, sulla strada, preghiamo in
silenzio, col cuore, approfittiamo di questi momenti per pregare. Pregare perché lo
Spirito ci dia questo dono del consiglio”.
“Nell’intimità con Dio e nell’ascolto
della sua Parola – ha osservato - pian piano mettiamo da parte la nostra logica personale,
dettata il più delle volte dalle nostre chiusure, dai nostri pregiudizi e dalle nostre
ambizioni, e impariamo invece a chiedere al Signore: qual è il tuo desiderio?, chiedere
consiglio al Signore. E questo lo facciamo con la preghiera”. ”In questo modo
– ha spiegato - matura in noi una sintonia profonda, quasi connaturale nello Spirito
e si sperimenta quanto siano vere le parole di Gesù riportate nel Vangelo di Matteo:
«Non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora
ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro
che parla in voi» (Mt 10,19-20). E’ lo Spirito che ci consiglia ma noi dobbiamo dare
spazio allo Spirito perché ci consigli e dare spazio è pregare, pregare perché Lui
venga e ci aiuti sempre”.
“Come tutti gli altri doni dello Spirito, poi –
ha detto - anche il consiglio costituisce un tesoro per tutta la comunità cristiana.
Il Signore non ci parla soltanto nell’intimità del cuore, - ci parla, sì, ma non soltanto
lì - ma anche attraverso la voce e la testimonianza dei fratelli. È davvero un dono
grande poter incontrare degli uomini e delle donne di fede che, soprattutto nei passaggi
più complicati e importanti della nostra vita, ci aiutano a fare luce nel nostro cuore
e a riconoscere la volontà del Signore!”.
Quindi ha aggiunto a braccio: “Io
ricordo una volta, ero nel confessionale, e una coda lunga davanti, nel Santuario
di Lujan, la diocesi di quel vescovo che è lì, e c’era nella coda un ragazzotto, tutto
moderno con i tatuaggi … Ed è venuto per dirmi cosa gli succedeva. Era un problema
grosso, difficile. ‘E tu che faresti? Io ho raccontato tutto questo alla mia mamma
e mia mamma mi ha detto: Vai dalla Madonna e lei ti dirà cosa devi fare’. Ecco, una
donna che aveva il dono del consiglio. Non sapeva come uscire dal problema del figlio
ma ha indicato la strada giusta: ‘Vai dalla Madonna e lei ti dirà’. Questo è il dono
del consiglio. Non dire: ‘Ma, questo…’. Lasciare che lo Spirito parli. E quella donna,
umile, semplice, ha dato al figlio il consiglio più vero, il consiglio più bello,
perché questo ragazzo mi ha detto: ‘Io ho guardato la Madonna e ho sentito che devo
fare questo, questo, questo’. Io non ho dovuto parlare. Tutto la mamma, la Madonna
e il ragazzo. Questo è il dono del consiglio. Voi mamme che avete questo dono, chiedete
questo dono per i vostri figli: il dono di consigliare i figli. E’ un dono di Dio”. “Cari
amici – ha detto concludendo la catechesi in italiano - il Salmo 16 ci invita a pregare
con queste parole: «Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il
mio animo mi istruisce. Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra,
non potrò vacillare» (vv. 7-8). Che lo Spirito possa sempre infondere nel nostro cuore
questa certezza e ricolmarci così della sua consolazione e della sua pace! Chiedete
sempre il dono del consiglio. Grazie”. Ai fedeli di lingua araba, rivolgendo in
particolare il suo saluto a quelli provenienti dal Medio Oriente, ha detto che “nessuna
anima che si lascia guidare da Dio ne rimane delusa o perde la strada: non seguite
i consiglieri falsi, dalle sembianze attraenti, ma che ci conducono solo da una schiavitù
all’altra; lasciatevi guidare dallo Spirito del Signore, attraverso i sentieri della
vita, per vivere la volontà del Padre, sull'esempio del Figlio”.
Salutando
i Pellegrini polacchi, ha ricordato che “domenica scorsa, facendo visita alla comunità
polacca presso la Chiesa di San Stanislao a Roma” ha detto che è cominciata “la strada
verso l’incontro in Polonia per la Giornata Mondiale della Gioventù che – a Dio piacendo
– si svolgerà nel 2016. Camminiamo insieme, uniti nell’amore e nella preghiera, seguendo
l’invito di San Giovanni Paolo II a essere sempre giovani nello Spirito Santo”.