Ucraina: l'aiuto di Villaggio Sos alle famiglie di Lugansk rimaste senza cibo
La responsabile del Villaggio Sos di Lugansk, Lyudmila Harchenko in una drammatica
testimonianza afferma che in città, molti edifici governativi sono stati occupati
in questi giorni dai sostenitori filo-russi. "Respiriamo tanta paura e angoscia -
afferma. L’11 maggio si terrà un Referendum per decidere se Lugansk rimarrà all’interno
dell’Ucraina o se invece, verrà annessa alla Russia. Nessuno di noi sa cosa accadrà
e soprattutto quali saranno le conseguenza per le nostre vite. Le famiglie sono preoccupate
e i bambini e i ragazzi vivono ormai da troppo tempo in questa dimensione d’instabilità
e incertezza".
"La banca della città è ormai inutilizzabile. Sono state colpite
- continua - le auto blindate e tutte le transazioni sono state bloccate. Non è possibile
effettuare nessuna transazione, né ritirare denaro. Il problema è per tutti coloro
che ricevono sostegno statale. Mi riferisco ai dipendenti pubblici, agli studenti,
ai pensionati e alle famiglie Sos. Se la situazione non cambiasse - afferma la Harchenko
- non potrebbero ritirare nulla nei prossimi mesi. A questo si aggiunge la chiusura
totale o parziale di molte aziende: i lavoratori vengono licenziati o costretti a
prendere periodi di ferie non retribuiti. E’ una situazione terribile".
"Le
scuole sono ancora aperte - afferma la responsabile di Villaggio Sos - ma solo il
30% degli studenti continua a frequentarle. Tutti gli altri, compresi i bambini e
i ragazzi che accogliamo e sosteniamo, hanno smesso da un po’ di tempo, per ragioni
di sicurezza. Nessuna via, nessun luogo è più sicuro. Il nostro tempo è cadenzato
dai coprifuochi. Qui, il Villaggio Sos di Lugansk sta lavorando ancora di più e con
maggiore determinazione. Continuiamo a sostenere 147 famiglie e 288 bambini e abbiamo
allargato il numero dei beneficiari. Le famiglie non hanno da mangiare. Stiamo distribuendo
pacchi alimentari. Se oggi le famiglie non avessero il nostro sostegno - conclude
la Harchenko - per loro sarebbe una catastrofe”. (R.P.)