Putin annuncia ritiro truppe dalle frontiere ucraine, dopo incontro a Mosca con presidente
Osce
“Cerchiamo vie d’uscita dalla crisi in Ucraina”, così il presidente russo Putin, ricevendo
mercoledì pomeriggio al Cremlino il presidente di turno dell’Osce, l’organizzazione
per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Dopo l’incontro l’annuncio alla stampa
di aver ritirato le truppe di Mosca dalle frontiere ucraine. Il servizio di Roberta
Gisotti:
Le truppe di Mosca si trovano ora “nei luoghi in cui svolgono
i loro addestramenti regolare ai poligoni”. Lo ha assicurato Putin, aggiungendo che
il ripiegamento “è facilmente verificabile con i moderni mezzi di ricognizione”. Ma
il Pentagono ha smentito: “non abbiamo visto nessun cambiamento”. L’annuncio di Putin
è arrivato dopo il colloquio con il presidente dell’Osce, Burkhalter, che ha proposto
al leader del Cremlino di discutere in dettaglio una road map per uscire dalla crisi
e si è detto pronto ad inviare fino a mille osservatori alle presidenziali ucraine
del 25 maggio. Putin ha poi chiesto all’esercito di Kiev di sospendere le operazioni
militari che aggravano la scissione del Paese, ed ha invitato i sostenitori filorussi
a rinviare il referendum dell’11 maggio, creandone però le condizioni, nell’interesse
– ha detto - di “tutti i cittadini”. E, domani a decidere sarà il Consiglio popolare
dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk. Sul terreno la notizia di un primo scambio
- nei pressi di Sloviansk, roccaforte dei secessionisti - di 6 prigionieri: tre ufficiali
dell’esercito di Kiev e tre esponenti filorussi. I morti negli scontri sono stati
finora 30 tra i ribelli e 14 tra i militari e membri dei servizi segreti di Kiev.