Nigeria. Boko Haram uccide 300 persone. Mons. Kaigama: rapitori di ragazze sono "belve",
governo agisca
Nigeria nel sangue. I terroristi di Boko Haram hanno attaccato lunedì in una città
nel nord-est, vicino al confine con il Camerun. Secondo fonti locali ci sarebbero
oltre 300 morti. E sempre nello Stato di Borno, le famiglie vivono nel terrore dopo
l’ultimo rapimento, avvenuto questo mercoledì, di 11 ragazzine, tra i 12 e i 15 anni,
sequestrate dal gruppo di Boko Haram per poi essere ridotte in schiavitù. Nei giorni
scorsi, ne erano state catturate oltre 200. "Faremo il possibile per fermarli", ha
detto il presidente statunitense, Barack Obama. Pronte ad aiutare la Nigeria si sono
dette anche Gran Bretagna e Francia. In molti chiedono al governo centrale di agire
al più presto: la polizia ha offerto circa 200 mila euro di ricompensa a chi saprà
dare informazioni utili al ritrovamento delle giovani. Stiamo pregando per queste
giovani donne - racconta mons. Ignatius Kaigama, presidente della Conferenza
episcopale nigeriana, che definisce "belve" i rapitori. Francesca Sabatinelli
lo ha intervistato:
R. – E’ una
grande tragedia, di immense proporzioni. I nigeriani sono molto infelici e per questo
stiamo pregando e chiedendo al governo di fare qualcosa subito per liberare queste
ragazze. In questi giorni, le donne hanno manifestato ad Abuja e pure in altre città
per chiedere al governo e agli addetti della sicurezza di fare qualcosa rapidamente
ed effettivamente. Dobbiamo fare un appello a questo gruppo terroristico, perché non
faccia del male a queste ragazze, perché le liberi immediatamente e le restituisca
ai loro parenti.
D. – Questo rapimento rientra nella visione fondamentalista
che Boko Haram ha della donna un essere inferiore, tanto che queste ragazze rischiano
di essere vendute come schiave sessuali per i matrimoni forzati...
R. – Fa
molta paura pensare a ciò che sta capitando a queste ragazze in questo momento. Forse
si trovano dentro la foresta, con queste persone, che per me non hanno niente di umano,
che hanno un atteggiamento da belve. Non sappiamo cosa stia accadendo adesso a queste
ragazze innocenti. Il leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, ha parlato di vendere
queste ragazze, di forzarle a sposarsi. Sono ragazze di 12, 15 anni! E’ una tragedia.
Non so che tipo di persone possano agire in questa maniera. Dicono di fare la guerra
nel nome di Dio, ma non so che tipo di Dio abbiano. E’ una grande tragedia! Noi abbiamo
paura che possano ammazzare queste ragazze, far loro del male.
D. – Lei diceva
che bisogna soprattutto chiedere al governo di agire. La Nigeria è un Paese molto
grande, enorme. In che modo le forze di sicurezza potranno proteggere la popolazione
nigeriana e, secondo lei, come bisogna agire contro Boko Haram, con quali mezzi?
R.
– Devono cercare di usare le informazioni dell’intelligence, che dovrebbero avere.
La polizia, i militari, i Servizi segreti hanno il modo di raccogliere informazioni.
Quanti anni sono passati senza sapere dove queste persone compiono i loro misfatti?
Per esempio, il loro leader parla attraverso Internet, ma non sappiamo dove si trovi.
Dove trovano i mezzi poi per fare questa guerra? Da chi ricevono aiuto? Da altri Paesi
forse? E come possono fare tutto questo senza far scoprire chi agisce dietro di loro?
Questo ci dà molto fastidio. Speriamo che il governo, anche con l’aiuto di altri Paesi,
possa fare qualcosa.
D. – Quindi, secondo lei, così come ha detto Barack Obama,
l’aiuto degli Stati Uniti sarebbe importante?
R. – Molto importante. Stiamo
chiedendo a tutti quelli che possono dare un qualsiasi aiuto di fare subito, di non
tardare, perché credo che questo gruppo potrebbe fare molto male. Oggi, c’è stato
questo attacco nella scuola, ma domani ce ne potrebbe essere uno al mercato e dopodomani
forse all’aeroporto. Dobbiamo stare attenti e vigilare, per questo abbiamo bisogno
degli aiuti dell’America, dell’Europa, dobbiamo essere equipaggiati e avere agenti
di sicurezza addestrati, per riuscire a vincere questa guerra contro Boko Haram.