Mosca ritira le sue truppe dalle frontiere ucraine, dopo incontro tra Putin e presidente
Osce
“Cerchiamo vie d’uscita dalla crisi in Ucraina”, così il presidente russo Putin, ricevendo
questo pomeriggio al Cremlino il presidente dell’Osce, l’organizzazione per la sicurezza
e la cooperazione in Europa. Dopo l’incontro l’annuncio di aver ritirato le truppe
di Mosca dalle frontiere ucraine. Il servizio di Roberta Gisotti Le truppe
di Mosca si trovano ora “nei luoghi in cui svolgono i loro addestramenti regolare
ai poligoni”. Lo ha assicurato il presidente russo Putin, in una conferenza stampa,
aggiungendo che il ripiegamento “è facilmente verificabile con i moderni mezzi di
ricognizione”. Dunque un buon risultato del colloquio avuto con il presidente di turno
dell’Osce, Burkhalter, che ha proposto a Putin di discutere in dettaglio una road
map per uscire dalla crisi. Putin ha anche chiesto all’esercito di Kiev di sospendere
tutte le operazioni militari che aggravano la scissione del Paese, chiedendo ai sostenitori
filorussi di rinviare il referendum dell’11 maggio, creandone però le condizioni,
nell’interesse – ha detto - di “tutti i cittadini”. Sul terreno la notizia di un primo
scambio nei pressi di Sloviansk, roccaforte dei secessionisti, di 6 prigionieri: tre
ufficiali dell’esercito di Kiev e tre esponenti filorussi. I morti negli scontri sono
stati finora 30 tra i ribelli e 14 tra i militari e membri dei servizi segreti di
Kiev.