2014-05-06 11:59:00

Sudafrica, il voto senza Mandela


Il Sudafrica, per la prima volta nella sua giovanissima storia di democrazia iniziata nel 1994, domani andrà alle urne per eleggere l'Assemblea nazionale senza Nelson Mandela. "Tra la gente è netta la percezione che non ci sarà una vera competizione, almeno a livello nazionale", riferisce il giornalista Davide Maggiore, esperto d'Africa, da Johannesburg. "L'African National Congress (il movimento che ha abbattuto l'apartheid) catalizza il massimo dei consensi, anche se a livello locale il malcontento diffuso tra i giovani potrà far dirottare il voto verso il movimento d'opposizione, Economic Freedom Fighters. Nato da pochi mesi, cercherà di approfittare delle tensioni sociali enormi che si registrano soprattutto nelle regioni del nord, le zone del platino, teatro di uno sciopero che dura ormai da quasi quattro mesi, dove i minatori non ricevono lo stipendio perché un sindacato li ha mobilitati, anche con vere e proprie minacce, chiedendo un'enorme di paga per tutti i livelli di produzione.

La situazione ha perfino costretto molte famiglie a mettersi nelle mani degli usurai". Linda Bordoni, di origini sudafricane, redattrice della Radio Vaticana, sottolinea che "molti di questi minatori hanno ormai avviato uno sciopero della fame, che, unito al fatto che alcuni soffrono di Hiv, aggrava ulteriormente le loro condizioni". L'Anc - seppur dato favorito - dovrà tener conto del voto dei 'born free', i nati liberi, che non hanno conosciuto l'apartheid e che non sentono di esprimere nel voto quel debito di gratitudine che invece i loro genitori hanno. "Purtroppo le ombre dell'apartheid sono ancora lunghe nel Paese - continua Bordoni - ma il dato multirazziale è ormai evidente nella vita ordinaria. Nonostante sia palpabile una certa disillusione generale, pur in un Paese dalle grandissime potenzialità, c'è una grande energia artistica, che affonda le radici nel sudafrica etnico ma che si muove anche verso il nuovo. Da non trascurare anche il 'potere economico nero' che si sta impegnando molto per aiutare la forza lavoro dei neri e far in modo che diventi la nuova classe media di cui il Sudafrica ha bisogno"








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