Si è aperta questo mercoledì con una veglia di preghiera alla Domus Pacis, a Roma,
la 15.ma Assemblea nazionale dell’Azione Cattolica Italiana. A dare il via ai lavori,
il primo maggio, il saluto del segretario generale dei vescovi italiani, mons. Nunzio
Galantino, mentre il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, presiederà la
celebrazione eucaristica di venerdì. La Messa conclusiva, il 3 maggio, sarà celebrata
dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, e al termine i partecipanti saranno
ricevuti in udienza da Papa Francesco. L’Assemblea, che si tiene ogni tre anni, costituisce
per l’Associazione un momento importante per fare un bilancio della propria attività
e per guardare avanti. Adriana Masotti ne ha parlato con Franco Miano, presidente
nazionale dell’Azione Cattolica:
R. – Sicuramente, ci sono tanti limiti nella vita dell’Associazione e tanti passi
in avanti che ancora bisogna compiere. Tuttavia, sicuramente mi sento di dire che
l’esperienza dell’Azione Cattolica oggi, nel nostro Paese, va avanti in modo significativo
e questi anni hanno segnato un suo ulteriore consolidamento, perché in tempi problematici
quali sono i nostri la vita dell’Associazione ha proceduto mantenendosi salda in tante
realtà italiane. L’Azione Cattolica è presente in tutte le diocesi italiane, in oltre
6.000 parrocchie e questo è un dato sicuramente incoraggiante, questa tenuta dell’Associazione,
accanto alla quale si può collocare una forte crescita dal punto di vista della qualità
degli aderenti, dal punto di vista, anche, della presenza sul territorio.
D. – Laici impegnati a vivere la fede e ad amare la vita: questa è l’Azione Cattolica.
Il tema di quest’anno è “Persone nuove in Cristo Gesù, corresponsabili della gioia
di vivere”. Amare, gioire della vita… Sembra veramente difficile, oggi. Voi usate
molto queste parole…
R. – Usiamo molto queste parole prima di tutto cercando di mettere in pratica l’insegnamento
di Papa Francesco: che sin dal primo momento abbiamo accolto in modo particolare questa
cifra della gioia, la gioia vera che nasce dall’incontro con il Signore. E questa
gioia non può non essere portata agli altri. Questo, noi vorremmo fosse non un assunto
teorico, ma dimensione di vita, e possiamo farlo proprio per la presenza dell’Associazione
in tanti luoghi d’incontro con la gente, nella vita quotidiana… E allora, vorremmo
essere in questo senso corresponsabili della gioia di vivere, dove la parola “corresponsabilità”
richiama certamente aspetti che hanno a che vedere con gli impegni pastorali dell’Azione
Cattolica, sociali, educativi che continueranno a caratterizzarla. Ma richiama ancor
più alla corresponsabilità con l’unica grande missione della Chiesa, che è l’annuncio
del Vangelo a tutti. Per far questo, occorre essere persone nuove, persone rinnovate
nell’incontro con il Signore. E questo è anche l’altro grande tema dell’Assemblea:
è un tema che da un lato ci radica nel cammino della Chiesa italiana, che in questi
anni si è soffermata moltissimo sulle scelte di ordine educativo. e dall’altro, in
senso più ampio, conferma la scelta formativa dell’Associazione che dedica tanta parte
di se stessa alla cura di gruppi di ragazzi, di giovani, di adulti, di famiglie, un’offerta
che noi facciamo alla comunità con la possibilità di luoghi di condivisione, di luoghi
di crescita integrale.
D. – Guardando ora al futuro, volete rimanere un’Associazione popolare e avete individuato
tre ambiti di impegno: famiglia, parrocchia, città. Nei lavori dei prossimi giorni,
vedrete come concretizzare tutto questo…
R. – Sì, perché il lavoro dei prossimi giorni è anche un lavoro programmatico in senso
stretto, propositivo. Si accompagna all’individuazione di progetti, di scelte, di
iniziative. Ma poi, abbiamo questo momento culminante che è l’udienza con il Santo
Padre. Nell’udienza nell’Aula Paolo VI ai delegati e all’Assemblea, si aggiungeranno
tutti i presidenti parrocchiali accompagnati dai parroci assistenti d’Italia, per
significare proprio concretamente questa volontà dell’Associazione di mettersi in
uscita, di rendersi effettivamente corresponsabili della vita degli altri, corresponsabili
nell’oggi dell’annuncio del Vangelo. Noi aspettiamo le parole del Papa come una consegna,
se si vuole portare questo messaggio poi nei luoghi concreti di vita e di fede.
All the contents on this site are copyrighted ©. |