Papa Francesco: i cristiani siano liberi da vanità, sete di potere e di soldi
Nella Chiesa ci sono persone che seguono Gesù per vanità, sete di potere o soldi;
il Signore ci dia la grazia di seguirlo solo per amore: è la preghiera che ha fatto
il Papa durante la Messa presieduta stamani a Santa Marta. Ce ne parla Sergio Centofanti:
Prendendo lo
spunto dal Vangelo del giorno, in cui Gesù riprova la gente di cercarlo solo perché
si era saziata dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, il Papa invita a porsi
la domanda se seguiamo il Signore per amore o per qualche vantaggio. “Perché noi siamo
tutti peccatori – ha osservato - e sempre c’è qualcosa di interessato che deve essere
purificato nel seguire Gesù e dobbiamo lavorare interiormente per seguirlo per Lui,
per amore”. “Gesù – afferma Papa Francesco - accenna a tre atteggiamenti che non sono
buoni nel seguire Lui o nel cercare Dio. Il primo è la vanità”. In particolare, si
riferisce a quei notabili, a quei "dirigenti" che fanno l’elemosina o digiunano per
farsi vedere:
“Questi dirigenti volevano farsi vedere, a loro piaceva –
per dire la parola giusta – piaceva pavoneggiarsi e si comportavano come veri pavoni!
Erano così. E Gesù dice: ‘No, no: questo non va. Non va. La vanità non fa bene’. E
alcune volte, noi facciamo cose cercando di farci vedere un po’, cercando la vanità.
E’ pericolosa, la vanità, perché ci fa scivolare subito sull’orgoglio, la superbia
e poi tutto e finito lì. E mi faccio la domanda: io, come seguo Gesù? Le cose buone
che io faccio, le faccio di nascosto o mi piace farmi vedere?”.
“E io
anche penso a noi, a noi pastori” - ha detto il Papa – perché “un pastore che è vanitoso
non fa bene al popolo di Dio”: può essere prete o vescovo, ma “non segue Gesù” se
“gli piace la vanità”. “L’altra cosa che Gesù rimprovera a quelli che lo seguono –
afferma - è il potere”:
“Alcuni seguono Gesù, ma un po’, non del tutto
consapevolmente, un po’ inconsciamente, ma cercano il potere, no? Il caso più chiaro
è Giovanni e Giacomo, i figli di Zebedeo, che chiedevano a Gesù la grazia di essere
primo ministro e vice-primo ministro, quando sarebbe venuto il Regno. E nella Chiesa
ci sono arrampicatori! Ci sono tanti, che usano la Chiesa per … Ma se ti piace, vai
a Nord e fai l’alpinismo: è più sano! Ma non venire in Chiesa ad arrampicarti! E Gesù
rimprovera questi arrampicatori che cercano il potere”.
“Soltanto quando
viene lo Spirito Santo – ha osservato il Papa - i discepoli sono cambiati. Ma il peccato
nella nostra vita cristiana rimane e ci farà bene farci la domanda: io, come seguo
Gesù? Per Lui soltanto, anche fino alla Croce, o cerco il potere e uso la Chiesa un
po’, la comunità cristiana, la parrocchia, la diocesi per avere un po’ di potere?”.
"La terza cosa che ci allontana dalla rettitudine delle intenzioni - sottolinea -
sono i soldi":
“Quelli che seguono Gesù per i soldi, con i soldi, cercando
di approfittare economicamente della parrocchia, della diocesi, della comunità cristiana,
dell’ospedale, del collegio … Pensiamo alla prima comunità cristiana, che ha avuto
questa tentazione: Simone, Anania e Saffira … Questa tentazione c’è stata dall’inizio,
e abbiamo conosciuto tanti buoni cattolici, buoni cristiani, amici, benefattori della
Chiesa, anche con onorificenze varie … tanti! Che poi si è scoperto che hanno fatto
negozi un po’ bui: erano veri affaristi, e hanno fatto tanti soldi! Si presentavano
come benefattori della Chiesa ma prendevano tanti soldi e non sempre soldi puliti”.
“Chiediamo
al Signore la grazia – ha concluso il Papa - che ci dia lo Spirito Santo per andare
dietro a Lui con rettitudine di intenzione: soltanto Lui. Senza vanità, senza voglia
di potere e senza voglia dei soldi”.