Messa per la festa di Santa Caterina, il cardinale Sandri: si gareggi in carità
“Caterina ha avuto il dono singolare dell’esperienza mistica, ma all’azione di Dio
deve sempre corrispondere la libertà dell’uomo e Lei è qui a dirci che il nostro cuore
ha sete di Dio, del Dio vivente”. E’ quanto ha detto stamani il cardinale Sandri,
prefetto della Congregazione Chiese Orientali, durante la celebrazione eucaristica,
nella Basilica senese di San Domenico - per la Festa di Santa Caterina da Siena, di
cui la Chiesa ha celebrato la memoria liturgica lo scorso 29 aprile. “Averla come
patrona – ha detto il porporato - ci impedisce di restringere gli orizzonti ai soli
confini di questa città, ma ci conduce a Roma, all’Italia, all’Europa, che la onorano
e invocano la sua intercessione”. La vita di Santa Caterina – ha aggiunto - è un esempio
luminoso: “le sue giornate erano divise fra la chiesa di San Domenico, l’ospedale
della Scala e il lebbrosario di san Lazzaro, dove si prodigava a curare amorevolmente
gli infermi anche più ripugnanti”.
Chi sono – ha poi detto il cardinale Leonardo
Sandri - i poveri di oggi su cui chiediamo che si posi lo sguardo della Santa? “Forse
coloro che pensano di poter fare a meno della carità di Dio, mentre si lasciano irretire
da altri idoli? Da un denaro che si moltiplica per alcuni e manca per altri, da un’economia
che gioca in borsa e fa mancare il capitale per far riprendere il lavoro delle famiglie?
Certo, anche per loro, perché per tutti deve essere possibile cambiare rotta e convertirsi.
Ma quanti altri poveri sono nelle nostre città, o altri vengono ridotti quasi in schiavitù
nel loro fuggire attraverso il deserto, partendo dall’Eritrea o dal Sud Sudan”! “Vengono
imbarcati su navi sognando il Continente – di cui pure Caterina è patrona – trovando
invece il naufragio e la morte; perché l’Europa non guarda, o almeno non sceglie di
farlo con la necessaria azione comune di tutti i Paesi che la compongono, uniti nell’affrontare
questa piaga”?
“La vostra città - ha inoltre affermato il cardinale Sandri
- è nota in tutto il mondo tra l’altro per le contrade che si sfidano per conquistare
il Pallio”. “Una bella tradizione secolare, che ha il suo culmine nelle competizioni
nella Piazza del Campo ove questa sera ci riuniremo per la Benedizione all’Italia
e all’Europa”. “Vogliamo sin d’ora – ha concluso il porporato - chiedere la grazia
che da quel luogo simbolico della città, diveniamo sempre più capaci di competizioni
di carità e benevolenza, come dice San Paolo gareggiate nello stimarvi a vicenda”
(Rm 12,10). “Valga nel clima politico italiano ed internazionale troppo spesso avvelenato
da continue competizioni personali, valga per i Paesi ed aree geografiche martoriati
dalla guerra e dalla violenza – penso alla Siria, alla Repubblica Centrafricana, all’Iraq
– si diffonda per la Terra Santa, ove accompagnerò Papa Francesco a fine maggio, perché
siano abbattuti i muri e si costruiscano ponti di pace”. (A.L.)