2014-05-04 11:19:35

Messa per la festa di Santa Caterina, il cardinale Sandri: si gareggi in carità


“Caterina ha avuto il dono singolare dell’esperienza mistica, ma all’azione di Dio deve sempre corrispondere la libertà dell’uomo e Lei è qui a dirci che il nostro cuore ha sete di Dio, del Dio vivente”. E’ quanto ha detto stamani il cardinale Sandri, prefetto della Congregazione Chiese Orientali, durante la celebrazione eucaristica, nella Basilica senese di San Domenico - per la Festa di Santa Caterina da Siena, di cui la Chiesa ha celebrato la memoria liturgica lo scorso 29 aprile. “Averla come patrona – ha detto il porporato - ci impedisce di restringere gli orizzonti ai soli confini di questa città, ma ci conduce a Roma, all’Italia, all’Europa, che la onorano e invocano la sua intercessione”. La vita di Santa Caterina – ha aggiunto - è un esempio luminoso: “le sue giornate erano divise fra la chiesa di San Domenico, l’ospedale della Scala e il lebbrosario di san Lazzaro, dove si prodigava a curare amorevolmente gli infermi anche più ripugnanti”.

Chi sono – ha poi detto il cardinale Leonardo Sandri - i poveri di oggi su cui chiediamo che si posi lo sguardo della Santa? “Forse coloro che pensano di poter fare a meno della carità di Dio, mentre si lasciano irretire da altri idoli? Da un denaro che si moltiplica per alcuni e manca per altri, da un’economia che gioca in borsa e fa mancare il capitale per far riprendere il lavoro delle famiglie? Certo, anche per loro, perché per tutti deve essere possibile cambiare rotta e convertirsi. Ma quanti altri poveri sono nelle nostre città, o altri vengono ridotti quasi in schiavitù nel loro fuggire attraverso il deserto, partendo dall’Eritrea o dal Sud Sudan”! “Vengono imbarcati su navi sognando il Continente – di cui pure Caterina è patrona – trovando invece il naufragio e la morte; perché l’Europa non guarda, o almeno non sceglie di farlo con la necessaria azione comune di tutti i Paesi che la compongono, uniti nell’affrontare questa piaga”?

“La vostra città - ha inoltre affermato il cardinale Sandri - è nota in tutto il mondo tra l’altro per le contrade che si sfidano per conquistare il Pallio”. “Una bella tradizione secolare, che ha il suo culmine nelle competizioni nella Piazza del Campo ove questa sera ci riuniremo per la Benedizione all’Italia e all’Europa”. “Vogliamo sin d’ora – ha concluso il porporato - chiedere la grazia che da quel luogo simbolico della città, diveniamo sempre più capaci di competizioni di carità e benevolenza, come dice San Paolo gareggiate nello stimarvi a vicenda” (Rm 12,10). “Valga nel clima politico italiano ed internazionale troppo spesso avvelenato da continue competizioni personali, valga per i Paesi ed aree geografiche martoriati dalla guerra e dalla violenza – penso alla Siria, alla Repubblica Centrafricana, all’Iraq – si diffonda per la Terra Santa, ove accompagnerò Papa Francesco a fine maggio, perché siano abbattuti i muri e si costruiscano ponti di pace”. (A.L.)







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