Visita del Papa nella chiesa di San Stanislao alle Botteghe Oscure
Questa domenica Papa Francesco si recherà nella chiesa di San Stanislao alle Botteghe
Oscure a Roma, meglio conosciuta come la chiesa dei polacchi. Alle 9.30 celebrerà
la Messa di ringraziamento per la canonizzazione di Giovanni Paolo II; subito dopo
il rientro in Vaticano per la recita alle 12.00 del Regina Coeli. Monia Parente
ha intervistato il rettore della chiesa, mons. Pawel Ptasznik:
R. - Per noi
la festa continua. Siamo molto grati al Santo Padre per aver accettato il nostro invito.
Il Santo Padre Giovanni Paolo II ci ha insegnato ad amare, ad essere fedeli ad ogni
Successore di Pietro, e in questa luce, siamo vicini a Papa Francesco attraverso la
preghiera e tutte le opere di bene che cerchiamo di fare.
D. - Come avete vissuto
questo periodo di preparazione alla canonizzazione e poi alla visita di Papa Francesco?
R.
- Attraverso diverse celebrazioni dedicate a Giovanni Paolo II e alla sua intercessione,
ma anche in modo più profondo, cercando di approfondire il suo insegnamento. Abbiamo
organizzato anche diversi incontri dedicati alla sua persona. In questo modo ci siamo
preparati anche per l’incontro con Papa Francesco.
D. - Da chi è composta la
comunità che frequenta la Chiesa di San Stanislao?
R. - Nella Diocesi di Roma
vivono 20 mila polacchi. Ci sono delle famiglie, delle persone che vivono da sole
- magari le loro famiglie sono in Polonia, c’è una grande comunità religiosa che abita
qui, c’è la comunità dei sacerdoti composta dai religiosi che lavorano nella Curia
Romana e in diverse chiese della città.
D. - San Stanislao è la chiesa nazionale
di Polonia. Qual è la storia di questa chiesa?
R. - Gli inizi risalgono alla
metà del XVI secolo, quando il cardinale Osio chiese a Papa Gregorio XIII di dare
ai polacchi un luogo dove potessero ricevere un aiuto spirituale e materiale. È una
storia lunga, molto legata a quella della Polonia; è anche una storia molto bella.
Il Santo Padre Giovanni Paolo II visitò la chiesa tre volte quando era Papa: nel 1979,
nel 1992 e nel 2000. Prima, come vescovo di Cracovia, vi si recava sempre quando veniva
qui a Roma; sono state documentate più di 80 presenze ufficiali.
D. - Una data
particolarmente cara a tutti voi polacchi, quella del 4 maggio, sia perché cade ad
una settimana dalla canonizzazione di Giovanni Paolo II, sia perché avete festeggiato
Maria Regina della Polonia e, secondo il calendario polacco, festeggerete San Stanislao,
un santo ai quali i polacchi sono particolarmente devoti …
R. - La devozione
del popolo polacco per San Stanislao è cresciuta nei momenti difficili per la storia
della Polonia, soprattutto nel periodo comunista. Ma anche dal punto di vista spirituale
è una grande figura, un grande martire simbolo dell’unione nazionale.
D. -
Lei ha conosciuto personalmente Giovanni Paolo II...
R. - Ho avuto la gioia
e l’onore di collaborare con Giovanni Paolo II nei suoi ultimi dieci anni nella stesura
dei testi, perché il Santo Padre, nell’ultimo periodo dettava tutti i suoi testi.
D.
- Qual è il ricordo più bello che conserva?
R. - Nel cuore mantengo la sua
semplicità, la sua apertura, la sua delicatezza e la sua sensibilità. Questo rispetto
per ogni persona, qualsiasi fosse la loro situazione … Cercava sempre di vedere la
dignità della persona che è stata creata a immagine del Creatore e di Gesù Cristo.