Ucraina: circa 50 morti a Odessa e Sloviansk. Scambio di accuse tra Usa e Russia
Precipita la situazione in Ucraina. Nel giorno degli scontri a Odessa e Sloviansk
costati la vita a oltre 50 persone, il Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon invita
a rispettare la sovranità e l’integrità territoriale. Nel Consiglio Straordinario
delle Nazioni Unite la Russia punta il dito contro Kiev e gli Stati Uniti e parla
di tradimento degli accordi di Ginevra. Gli Usa accusano Mosca di aver messo in atto
una strategia per destabilizzare l’area. Massimiliano Menichetti:
L’Ucraina
dell’est e del sud si è trasformata in un vero e proprio teatro di guerra: trentotto
morti a Odessa, oltre dodici tra Sloviansk, numerosi feriti e due elicotteri abbattuti.
A Odessa, nel sud del Paese, la polizia non è riuscita ad evitare il peggio tra alcune
centinaia di filorussi e 1500 manifestanti a favore dell'unità ucraina: le persone
sono morte nell'incendio dell'edificio della Casa dei sindacati e molti i feriti al
termine di una guerriglia urbana con bastoni, pietre e molotov. Elicotteri da combattimento,
due abbattuti, e assedio, lo scenario a Sloviansk, dove secondo gli ucraini, i filorussi
avrebbero usato armi pesanti, mercenari e scudi umani. Scontri anche nella vicina
a Kramatorsk. Il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, invita "tutte le parti
a rispettare pienamente la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina", e ancora
una volta, insieme a Germania e Usa, ha chiesto la liberazione dei sette osservatori
dell’Osce detenuti proprio a Sloviansk. E mentre Kiev sostiene di aver preso il controllo
di 9 checkpoint nell’est, la Russia al Consiglio straordinario dell’Onu, parla della
fine degli accordi di Ginevra e accusa l’Ucraina di aver compiuto “un’operazione punitiva"
e "criminale", poi la sottolineatura che "i Paesi occidentali stanno giocando con
il destino del popolo ucraino per i propri scopi geopolitici". Per gli Usa invece
è "La Russia” ad aver “ destabilizzato, minacciato e terrorizzato l'Ucraina". In questo
scenario non si trova neanche l’accordo al vertice trilaterale di Varsavia tra Russia-Ucraina-Ue
sulla sicurezza energetica: le parti si ritroveranno altre due volte, ma Mosca ha
già dato un ultimatum sul gas a Kiev, minacciando che se entro fine maggio non sarà
pagata la fattura di giugno, Gazprom "avrà il diritto di ridurre le sue forniture
o di mantenerle al livello pagato prima del 31 maggio".