2014-05-03 08:14:00

Ucraina 50 morti tra Odessa e Sloviansk. Scambio di accuse tra Usa e Russia


Precipita la situazione in Ucraina. Nel giorno degli scontri a Odessa e Sloviansk costati la vita a oltre 50 persone, il Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon invita a rispettare la sovranità e l’integrità territoriale. Nel Consiglio Straordinario delle Nazioni Unite la Russia punta il dito contro Kiev e gli Stati Uniti e parla di tradimento degli accordi di Ginevra. Gli Usa accusano Mosca di aver messo in atto una strategia per destabilizzare l’area. Massimiliano Menichetti:

L’Ucraina dell’est e del sud si è trasformata in un vero e proprio teatro di guerra: trentotto morti a Odessa, oltre dodici tra Sloviansk, numerosi feriti e due elicotteri abbattuti. A Odessa, nel sud del Paese, la polizia non è riuscita ad evitare il peggio tra alcune centinaia di filorussi e 1500 manifestanti a favore dell'unità ucraina: le persone sono morte nell'incendio dell'edificio della Casa dei sindacati e molti i feriti al termine di una guerriglia urbana con bastoni, pietre e molotov. Elicotteri da combattimento, due abbattuti, e assedio, lo scenario a Sloviansk, dove secondo gli ucraini, i filorussi avrebbero usato armi pesanti, mercenari e scudi umani. Scontri anche nella vicina a Kramatorsk. Il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, invita "tutte le parti a rispettare pienamente la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina", e ancora una volta, insieme a Germania e Usa, ha chiesto la liberazione dei sette osservatori dell’Osce detenuti proprio a Sloviansk. E mentre Kiev sostiene di aver preso il controllo di 9 checkpoint nell’est, la Russia al Consiglio straordinario dell’Onu, parla della fine degli accordi di Ginevra e accusa l’Ucraina di aver compiuto “un’operazione punitiva" e "criminale", poi la sottolineatura che "i Paesi occidentali stanno giocando con il destino del popolo ucraino per i propri scopi geopolitici". Per gli Usa invece è "La Russia” ad aver “ destabilizzato, minacciato e terrorizzato l'Ucraina". In questo scenario non si trova neanche l’accordo al vertice trilaterale di Varsavia tra Russia-Ucraina-Ue sulla sicurezza energetica: le parti si ritroveranno altre due volte, ma Mosca ha già dato un ultimatum sul gas a Kiev, minacciando che se entro fine maggio non sarà pagata la fattura di giugno, Gazprom "avrà il diritto di ridurre le sue forniture o di mantenerle al livello pagato prima del 31 maggio".

(Tratto dall'archivio di radiovaticana.va)








All the contents on this site are copyrighted ©.