I vescovi messicani: necessaria una riforma interiore per migliorare il Paese
“Abbiamo bisogno di una vera riforma interiore perché il Paese sia migliore”: è molto
chiara l’esortazione lanciata dalla Conferenza episcopale del Messico (Cem) in un
messaggio diffuso in occasione della Plenaria, in corso in questi giorni. Nel documento,
intitolato “Agiamo per il Messico!”, i presuli sottolineano che “se non si riformano
la mente ed il cuore, se non si riforma la coscienza che genera un’autentica scala
di valori e la capacità di incontro e di solidarietà, non ci saranno riforme capaci
di superare diseguaglianze e ingiustizie sociali intollerabili”.
Tali disparità,
evidenzia la Cem, portano la popolazione all’indifferenza, a guardare come meri “dati
statistici” le notizie quotidiane su “sequestri, tratta degli esseri umani, crimine
organizzato, violenze e cadaveri decapitati in fosse clandestine”. Di qui, il richiamo
forte lanciato dai presuli affinché non ci si “abitui alla povertà” in cui vivono
50 milioni di messicani e “l’indifferenza non renda la popolazione complice contro
il valore della vita umana”, lasciando che “migliaia di nascituri siano strappati
dal ventre materno e gettati nella spazzatura”. In modo puntuale, poi, i vescovi del
Messico chiedono alcune riforme specifiche, ossia: una riforma costituzionale che
sia davvero a vantaggio degli emarginati e non “un’altra opportunità” per chi “depreda
i beni pubblici”; una riforma educativa che “permetta il vero sviluppo integrale di
tutte le persone”, riconoscendo “i diritti fondamentali dei genitori”, garantendo
“un’educazione di qualità che renda il popolo libero”, e non diventi solo “una struttura
burocratica che difende i propri interessi”.
In ambito fiscale, la Cem chiede
equità, trasparenza ed onestà, con investimenti produttivi per tutto il Messico, mentre
per la politica, ci si appella ad una “democrazia autentica” ed ad una “reale partecipazione
della cittadinanza”, perché “senza vero amore per il prossimo, si avrà soltanto la
ricerca ambiziosa del potere personale”. Ulteriori riforme vengono auspicate nel settore
energetico, affinché le risorse del Paese vadano a vantaggio di tutti e la persona
umana venga posta “al di sopra del denaro”, così come nell’ambito delle telecomunicazioni,
per il quale i vescovi messicani auspicano “contenuti di qualità” e “rispetto della
dignità e della privacy dei cittadini”.
Quindi, la Cem invita i cristiani
ad essere “positivi e propositivi”, partecipando alla vita sociale in modo “consapevole,
organizzato ed opportuno”, senza lasciare “le decisioni nelle mani di quei pochi che
guardano solo ai propri interessi”. “Nessuno è esonerato dall’agire per il bene del
Paese – conclude il messaggio episcopale – Il Paese è di tutti e tutti dobbiamo portarlo
avanti con maggiore partecipazione”. Infine, i presuli invitano a seguire l’esempio
di San Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II che “lavorarono per un mondo migliore
pur tra tanti ostacoli, grazie alla fede in Cristo ed all’amore per il prossimo”.
(I.P.)