Conclusa la prima riunione della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori
Si è conclusa oggi la prima riunione della Pontificia Commissione per la Tutela dei
Minori che si è tenuta dal primo maggio presso la Casa Santa Marta, in Vaticano. Obiettivo
dell'incontro era quello di presentare al Santo Padre raccomandazioni relative alle
funzioni della Commissione e fare proposte per la nomina di ulteriori membri provenienti
da diverse parti del mondo. Questi i membri che hanno preso parte all'incontro: Catherine
Bonnet, Francia; Marie Collins, Irlanda; Sheila Baroness Hollins, Regno Unito; il
Cardinale Sean Patrick O'Malley, O.F.M.Cap, Stati Uniti d'America; Claudio Papale,
Italia; Hanna Suchocka, Polonia; Humberto Miguel Yáñez, S.I., Argentina e Hans Zollner,
S.I., Germania.
A conclusione dell’incontro, in occasione di un briefing per
la stampa tenuto presso la Sala Stampa della Santa Sede, è stata rilasciata per conto
della Commissione la seguente dichiarazione:
“Mentre iniziamo insieme il nostro
servizio, desideriamo esprimere la nostra profonda solidarietà a tutte le vittime
che hanno subito abusi sessuali come bambini o come adulti vulnerabili, e desideriamo
rendere noto che, dall'inizio del nostro lavoro, abbiamo adottato il principio che
il bene di un bambino o di un adulto vulnerabile è prioritario nel momento in cui
viene presa qualsiasi decisione. Nel corso dei nostri incontri, ognuno di noi ha potuto
condividere idee, esperienze e aspirazioni per questa Pontificia Commissione. Rispondendo
alle richieste del Santo Padre, queste discussioni sono state dedicate alla natura
e agli obiettivi della Commissione e all'ampliamento del numero dei membri, così da
includere persone provenienti da altre aree geografiche e altre aree di competenza.
Nelle nostre conversazioni abbiamo anche esaminato molte proposte sui modi in cui
la Commissione potrebbe collaborare con esperti di diverse aree connesse con la
salvaguardia di bambini e adulti vulnerabili. Abbiamo anche incontrato alcunimembri
della Curia Romana relativamente ad aree di futura cooperazione, fra i quali rappresentanti
della Segreteria di Stato, della Congregazione per la Dottrina della Fede, della Congregazione
per il Clero, della Sala Stampa della Santa Sede e della Gendarmeria Vaticana. In
quanto Commissione Consultiva del Santo Padre, comunicheremo a Papa Francesco i risultati
del nostro lavoro. A suo tempo proporremo iniziative per incoraggiare la responsabilità
locale nel mondo e la condivisione reciproca delle "pratiche migliori" per la protezione
di tutti i minori, con programmi di addestramento, educazione, formazione, e risposte
agli abusi. Abbiamo anche condiviso con Papa Francesco quanta importanza attribuiamo
ad alcune aree nel nostro futuro lavoro. Riteniamo particolarmente importante garantire
l'esercizio della responsabilità (accountability) nella Chiesa, compreso lo sviluppo
degli strumenti per protocolli e procedure efficaci e trasparenti. Proporremo al Santo
Padre Statuti per esprimere più precisamente la natura della Commissione, la sua struttura,
la sua attività e i suoi obiettivi. È chiaro, ad esempio, che la Commissione non tratterà
casi individuali di abuso, ma potrà presentare raccomandazioni sulle direttive per
assicurare l'obbligo della responsabilità (accountability) e le pratiche migliori.
Negli Statuti intendiamo presentare proposte specifiche per sottolineare le vie per
sensibilizzare le persone sulle tragiche conseguenze degli abusi sessuali e sulle
conseguenze devastanti del mancato ascolto, dei mancati rapporti di sospetto di abusi,
e del mancato sostegno alle vittime di abusi sessuali e alle loro famiglie. Mentre
i cattolici si impegnano a rendere le nostre parrocchie, scuole ed istituzioni, luoghi
sicuri per tutti i minori, noi ci impegniamo insieme con le persone di buona volontà
a garantire che i bambini e gli adulti vulnerabili siano protetti dagli abusi. Chiediamo
le preghiere di tutti coloro che desiderano sostenere il lavoro della Commissione.”