2014-05-03 15:25:06

Appello della Comece: Europa unita, un dovere di tutti


“La riconciliazione e la riunificazione sono la ragion d’essere e il motore storico principale dell’integrazione europea. Per questo abbiamo sempre, dieci anni dopo l’allargamento, il dovere di continuare a lavorare al ravvicinamento in Europa”. Lo scrive il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga e presidente della Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece), in una dichiarazione diffusa in occasione del decimo anniversario dell’allargamento a est dell’Unione Europea. Era infatti il primo maggio 2004 quando Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria aderirono all’Ue. “Mai nel passato ricorda il porporato, citato da L’Osservatore Romano tante nazioni avevano aderito tutte insieme all’Unione”. Un precedente, dunque, sia per la sua ampiezza sia per la sua dimensione storica, “conseguenza della rivoluzione pacifica condotta negli ex Paesi comunisti nel 1989”. Ciò ha rappresentato una sfida, sia per l’Ovest che per l’Est del Vecchio continente: “L’Europa doveva riformarsi dopo decenni di divisione. Ecco perché l’allargamento dell’Ue nel 2004 ha rappresentato una vera riunificazione dell’Europa”. Nell’Unione Europea, la sfida di approfondire la comunione fra l’Est e l’Ovest resta di attualità, anche se, nota il cardinale Marx, “le differenze nel nostro vissuto continuano a modellare pensieri e opinioni”. Sono in particolare le Chiese di tutte le confessioni osserva il presidente della Comece a trovarsi nell’obbligo di contribuire alla comunità dei popoli. E in questo contesto, sottolinea, “la Canonizzazione di Papa Giovanni Paolo II ci invita a volgere la nostra attenzione sul contributo del grande Pontefice polacco al crollo del comunismo, alla fine della divisione dell’Europa e all’adesione dei Paesi dell’Europa centrale e orientale all’Unione Europea”. “Giovanni Paolo II – ricorda l’arcivescovo di Monaco e Frisinga parlava di due polmoni dell’Europa, che sono l’Est e l’Ovest. Europa orientale e occidentale sono dunque parti differenti, non identiche e con proprie caratteristiche, ma fanno parte integrante dello stesso organo vitale e dipendono l’una dall’altra”. “San Giovanni Paolo II conclude il porporato esorta la Chiesa e il mondo politico a continuare, a Est e a Ovest, il cammino necessario per giungere a una vera unità dell’Europa” (I.P.)







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