Gestire i beni della Chiesa con trasparenza e attenzione ai poveri: così il Papa al
Consiglio per l'economia
Una nuova mentalità di servizio evangelico dovrebbe stabilirsi nelle varie amministrazioni
della Santa Sede, è una sfida che richiede determinazione, fedeltà e prudenza. Questo
l’auspicio espresso dal Papa nel suo saluto ai 15 membri del Consiglio per l’Economia,
che oggi si riuniscono per la prima volta, e ai quali il Papa ha riconosciuto un ruolo
importante nella riforma della Curia. Evangelizzazione e servizio agli ultimi, questo
lo scopo di un’amministrazione trasparente e credibile, ha voluto sottolineare aprendo
i lavori, il coordinatore del Consiglio, il cardinale Reinhard Marx. Il servizio di
Gabriella Ceraso:
“Vi ringrazio
del lavoro che fate e farete, ne abbiamo bisogno”. Nel suo saluto in occasione della
prima riunione del Consiglio per l’economia, il Papa ne ricorda l’istituzione il 24
febbraio scorso col Motu proprio Fidelis dispensator et prudens, documento
che, ricorda, ne sottolinea la missione molto rilevante:
"La consapevolezza
della Chiesa della sua responsabilità di tutelare e gestire con attenzione i propri
beni alla luce della sua missione di evangelizzazione con particolare premura verso
i bisognosi".
“Tutto”, dunque, “trasparenza, efficienza”, aggiunge il Papa,
va finalizzato a questo scopo, proprio come poco prima aveva chiarito il cardinale
Marx parlando di un’amministrazione moderna ed efficiente che “corrisponda però anche
ai criteri del magistero sociale della Chiesa cattolica e corrisponda a standard
etici”. I cambiamenti, continua il Pontefice, rispecchieranno “il desiderio di mettere
in atto la necessaria riforma della Curia Romana, per meglio servire la Chiesa e la
missione di Pietro”:
"Questa è una sfida notevole, che richiede fedeltà
e prudenza: 'Fidelis dispensator et prudens'. Il percorso non sarà semplice e richiede
coraggio e determinazione. Una nuova mentalità di servizio evangelico dovrebbe stabilirsi
nelle varie amministrazioni della Santa Sede".
Quindi il Papa torna sul
ruolo specifico del Consiglio, che, in stretto rapporto con la Segreteria per l’Economia,
è considerato ”significativo nel processo di riforma della Curia Romana”:
"Ha
il compito di sorvegliare la gestione economica e di vigilare sulle strutture e sulle
attività amministrative e finanziarie di queste amministrazioni".
Nel Consiglio,
conclude il Papa, è rappresentata la Chiesa tutta: negli 8 cardinali le varie Chiese
particolari, e nei 7 laici, "membri a pieno titolo e non di seconda classe" tiene
a sottolineare Francesco, "le varie parti del mondo”. Qui sta anche la novità del
modo di lavorare del Consiglio per l'Economia, come spiega anche il cardinale Marx:
"Insieme con pari diritti”, un esperto internazionale e un cardinale, dice, “sempre
seduti accanto” e non un fronte compatto degli uni o degli altri. Credo sia la prima
volta nell’istituzione di un comitato, sostiene il porporato, e ”credo che questo
ci abbia aiutato ad iniziare un buon colloquio”.