2014-05-02 14:57:29

Gestire i beni della Chiesa con trasparenza e attenzione ai poveri: così il Papa al Consiglio per l'economia


Una nuova mentalità di servizio evangelico dovrebbe stabilirsi nelle varie amministrazioni della Santa Sede, è una sfida che richiede determinazione, fedeltà e prudenza. Questo l’auspicio espresso dal Papa nel suo saluto ai 15 membri del Consiglio per l’Economia, che oggi si riuniscono per la prima volta, e ai quali il Papa ha riconosciuto un ruolo importante nella riforma della Curia. Evangelizzazione e servizio agli ultimi, questo lo scopo di un’amministrazione trasparente e credibile, ha voluto sottolineare aprendo i lavori, il coordinatore del Consiglio, il cardinale Reinhard Marx. Il servizio di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

“Vi ringrazio del lavoro che fate e farete, ne abbiamo bisogno”. Nel suo saluto in occasione della prima riunione del Consiglio per l’economia, il Papa ne ricorda l’istituzione il 24 febbraio scorso col Motu proprio Fidelis dispensator et prudens, documento che, ricorda, ne sottolinea la missione molto rilevante:

"La consapevolezza della Chiesa della sua responsabilità di tutelare e gestire con attenzione i propri beni alla luce della sua missione di evangelizzazione con particolare premura verso i bisognosi".

“Tutto”, dunque, “trasparenza, efficienza”, aggiunge il Papa, va finalizzato a questo scopo, proprio come poco prima aveva chiarito il cardinale Marx parlando di un’amministrazione moderna ed efficiente che “corrisponda però anche ai criteri del magistero sociale della Chiesa cattolica e corrisponda a standard etici”. I cambiamenti, continua il Pontefice, rispecchieranno “il desiderio di mettere in atto la necessaria riforma della Curia Romana, per meglio servire la Chiesa e la missione di Pietro”:

"Questa è una sfida notevole, che richiede fedeltà e prudenza: 'Fidelis dispensator et prudens'. Il percorso non sarà semplice e richiede coraggio e determinazione. Una nuova mentalità di servizio evangelico dovrebbe stabilirsi nelle varie amministrazioni della Santa Sede".

Quindi il Papa torna sul ruolo specifico del Consiglio, che, in stretto rapporto con la Segreteria per l’Economia, è considerato ”significativo nel processo di riforma della Curia Romana”:

"Ha il compito di sorvegliare la gestione economica e di vigilare sulle strutture e sulle attività amministrative e finanziarie di queste amministrazioni".

Nel Consiglio, conclude il Papa, è rappresentata la Chiesa tutta: negli 8 cardinali le varie Chiese particolari, e nei 7 laici, "membri a pieno titolo e non di seconda classe" tiene a sottolineare Francesco, "le varie parti del mondo”. Qui sta anche la novità del modo di lavorare del Consiglio per l'Economia, come spiega anche il cardinale Marx: "Insieme con pari diritti”, un esperto internazionale e un cardinale, dice, “sempre seduti accanto” e non un fronte compatto degli uni o degli altri. Credo sia la prima volta nell’istituzione di un comitato, sostiene il porporato, e ”credo che questo ci abbia aiutato ad iniziare un buon colloquio”.







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