Crisi Ucraina. Per Putin gli attacchi di Kiev nell'est chiudono gli accordi di Ginevra
“Un'azione criminale”, che di fatto “uccide le ultime speranze di mantenere in vita
gli accordi di Ginevra”. Così il presidente russo Vladimir Putin ha definito le operazioni
delle Forze armate di Kiev nell'est dell’Ucraina contro i separatisti filorussi. Intanto,
a Sloviansk gli ucraini hanno circondato la città e accusano i ribelli di usare armi
pesanti e di farsi scudo con i civili. Quattro elicotteri militari sarebbero sati
abbattuti e due piloti sarebbero morti. A Sloviansk sono tutt’ora detenuti un’equipe
di osservatori dell’Osce: sette stranieri e quattro ucraini considerati "prigionieri
di guerra". In questo scenario, secondo un portavoce delle ferrovie locali, i secessionisti
si sono impossessati del centro di controllo per la rete ferroviaria nella regione
orientale di Donetsk, tagliando l'elettricità e impendendo la circolazione dei treni.
Intanto, cinque navi della Nato sono arrivate oggi nel porto di Klaipeda, in Lituania,
per rafforzare la presenza nel Baltico. Sarebbe un’operazione della Nato e una ''misura
di dissuasione'' nei confronti della Russia, che ha schierato circa 40 mila uomini
alla frontiera orientale con l'Ucraina. E c’è attesa per il vertice di oggi alla Casa
Bianca tra il presidente Obama e la cancelliera tedesca Merkel, che avrà al centro
proprio la crisi in Ucraina. (A cura di Massimilialiano Menichetti)