Crisi Ucraina: filorussi avanzano a Donetsk e Kiev pensa alla coscrizione
Per il primo maggio gremita anche la piazza Rossa a Mosca per la tradizionale sfilata
che si è rivelata una prova di patriottismo sia di fronte alla crisi ucraina sia alla
riconquistata Crimea. Intanto proprio al confine, Kiev controlla con difficoltà il
sud est dove gli attivisti filo-russi hanno assaltato la Procura generale di Donetsk,
conquistandola. Il presidente ad interim Turchinov starebbe pensando a reintrodurre
la coscrizione. Sul fronte politico: le autorità tedesche che domani incontreranno
il presidente dell’Osce, hanno chiesto al Cremlino di intervenire per la liberazione
degli osservatori. Il servizio di Giuseppe D’Amato: L’assalto è
stato improvviso nel pomeriggio. Centinaia di filo-russi si sono prima scontrati con
la polizia, quindi sono riusciti ad occupare la Procura generale. Si ha notizia di
15 feriti. Le forze dell’ordine hanno lasciato l’edificio per evitare un inutile spargimento
di sangue. Kiev ha annunciato che domani inizierà un’operazione, condotta dai Servizi
segreti per sgomberare tutti i siti occupati in Ucraina orientale. Mosca ha definito
la decisione come un “errore criminale”. In una telefonata la cancelliera Merkel ha
chiesto al presidente Putin di intervenire per la liberazione degli ispettori dell’Osce,
detenuti a Slavjansk. Il capo del Cremlino ha ribadito il punto di vista di Mosca:
l’esercito ucraino si ritiri dall’Est del Paese. Un diplomatico russo è stato dichiarato
“persona non grata” da Kiev. L’accusa è di spionaggio.