2014-05-01 12:38:34

Agrigento, 30.ma edizione dei "Giovani in festa"


L’arcidiocesi di Agrigento ha accolto per il primo maggio a San Giovanni Gemini centinaia di ragazzi per la trentesima edizione di “Giovani in festa”. La manifestazione ha voluto offrire momenti di riflessione, di preghiera e di animazione per sensibilizzare i giovani ai valori del cristianesimo per una società più giusta e solidale. Quest’anno il tema del raduno è stato ispirato alla parabola del Buon samaritano invitando a non passare oltre, “Don’t pass over”, di fronte al prossimo che necessita di aiuto. Al microfono di Tiziana Campisi, il responsabile del Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile, don Giuseppe Calandra, spiega com’è la giornata:RealAudioMP3

R. – “Giovani in festa” è una manifestazione che raccoglie i giovani della diocesi di Agrigento, che va avanti ormai da quasi 30 anni, per una giornata da vivere insieme all’insegna della fede, della gioia, della fraternità, dell’amicizia ma anche della musica e dello spettacolo. Nel corso degli anni, questa giornata è un po’ cambiata, arricchendosi di nuove iniziative, e un po’ sposando – negli anni – il progetto del piano pastorale. Questa iniziativa nei primi anni veniva celebrata ad Agrigento; poi è venuta l’idea di spostarsi nei diversi comuni, nelle diverse realtà parrocchiali presenti in diocesi. Quindi, è stata una manifestazione itinerante …

D. – La Giornata è articolata in diversi momenti: un momento assai importante è quello dedicato alle testimonianze …

R. – Abbiamo pensato di invitare Costantino Baratta: è un muratore di Lampedusa. Fu lui, la mattina del 3 ottobre, a uscire in barca e dopo avere avvistato in mare un gruppo di naufraghi eritrei, si fermò e salvò 12 vite. Accanto alla sua, avremo anche la testimonianza di un giovane nigeriano, che è stato costretto a lasciare il suo Paese a causa della sua conversione al cristianesimo e della rivolta avvenuta contro la sua famiglia. Questo giovane ha dovuto lasciare il suo Paese e dopo avere attraversato il Mediterraneo ed essere approdato sulle coste dell’Isola di Lampedusa, presso il Centro di Mineo ha poi conosciuto la Comunità di Sant’Egidio e attualmente collabora e lavora con i volontari della Comunità di Sant’Egidio. Accanto a questi due testimoni avremo anche la presenza dell’Associazione “Libero futuro”: è la prima associazione anti-racket palermitana che ha accompagnato e assistito oltre 200 imprenditori nel percorso di liberazione dal “pizzo”.

D. – Qual è il suo auspicio per questa Giornata?

R. – Che sia senz’altro una giornata vissuta intensamente, nell’entusiasmo che è proprio una caratteristica dei giovani, nella gioia, ma soprattutto nella capacità di portarsi a casa qualcosa di bello, di importante, che serva alla loro vita. Questa capacità di non passare oltre, di non chiudere gli occhi ma di fermarsi, di guardarsi attorno, di vedere che il mondo che hanno attorno è un mondo bello, ma che per renderlo più bello è necessario anche l’impegno di tutti, è necessaria la responsabilità di ciascuno affinché tutto possa essere più bello e senz’altro rendere questo mondo veramente più vivibile!







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