2014-04-30 07:54:23

Violenze in Siria. Appello dei familiari per la liberazione di padre Paolo dall’Oglio


In Siria non si fermano i combattimenti tra oppositori del regime e militari. Circa 100 persone, tra cui donne e bambini, sono morte ieri ad Homs per un autobomba mentre Damasco e la comunità internazionale si sono accordate per una nuova missione di ispettori incaricati di far luce su presunti attacchi con sostanze tossiche denunciati nei giorni scorsi. E mentre Bashar al Assad ha confermato la candidatura per le prossime presidenziali, a nove mesi dal rapimento del padre gesuita Paolo Dall’Oglio, i familiari invocano la sua liberazione. Massimiliano Menichetti: RealAudioMP3
La Siria continua ad essere devastata dalla furia della guerra e si prepara alle presidenziali, del 3 giugno prossimo, in cui l’attuale leader Bashar al Assad ha annunciato la sua candidatura. Più di 150 mila persone hanno perso la vita, in scontri, da marzo 2011, migliaia i rifugiati. Frammentato, in un groviglio di gruppi terroristici e clan, il fronte degli oppositori che diede avvio alle proteste. In questo quadro si è sviluppata anche la piaga dei rapimenti: per motivi politici, per prove di forza, o per ottenere soldi. Decine le persone scomparse tra cui civili, giornalisti, politici locali, combattenti e uomini di fede, come tre sacerdoti e due vescovi rapiti: tra loro anche il gesuita padre Paolo Dall’Oglio, sequestrato, nove mesi fa, a Raqqa nella Siria settentrionale. Accorato l’appello per la sua liberazione da parte della famiglia, ai nostri microfoni Francesca, la sorella maggiore di padre Paolo:
"Abbiamo scritto questo appello per la sua liberazione! Chiediamo a chi lo detiene, di dare a Paolo la possibilità di tornare alla sua libertà e ai suoi cari, e a tutte le istituzioni di continuare ad adoperarsi in tal senso. Questo è il nostro appello e il senso profondo per questo nostro fratello, questo gesuita italiano che è stato rapito - sono 9 mesi! – il 29 luglio 2013".







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