2014-04-30 12:34:24

Padre Lombardi: Pontificato di Papa Francesco centrato sull'annuncio della misericordia di Dio


Si è concluso questo mercoledì con la tradizionale visita alla Sala Stampa vaticana il nono Seminario professionale promosso dalla Facoltà di Comunicazione Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce sul tema “Strategie creative per un cambio culturale”. A tenere l’intervento conclusivo è stato il direttore della Sala Stampa, padre Federico Lombardi. Ce ne parla Sergio Centofanti:RealAudioMP3

Padre Lombardi ha iniziato il suo intervento affermando di vivere “con molta gioia questo Pontificato, soprattutto per il senso di annuncio dell’amore di Dio e della sua misericordia come messaggio molto chiaro ed efficace” dell’attività di Papa Francesco:

“Credo che sia vero quello che il Papa dice più di una volta, che il Vangelo e la Chiesa devono agire per ‘attrazione’, cioè annunciare un messaggio così bello e profondo per la salvezza e per la vita delle persone, che ci si senta attratti verso il Signore Gesù e verso la Chiesa e chi serve questo messaggio di amore”.

Dello stile di comunicazione del Papa, padre Lombardi ha evidenziato “la semplicità, la concretezza, una comunicazione che è fatta non solo di parole, anche se semplici ed efficaci, ma anche di atteggiamenti, di gesti molto comunicativi, in particolare quelli che manifestano direttamente questo amore e questa misericordia”:

“Il primo gesto che ha avuto un impatto enorme è stato quello della lavanda dei piedi del Giovedì Santo dell’anno passato ai giovani carcerati. Ma poi abbiamo visto che i malati sono diventati i primi salutati dopo i vescovi, in occasione delle udienze: quindi, anche questo segno della priorità dei malati e dei sofferenti è molto efficace”.

Adesso si avvicinano i viaggi in Terra Santa e Corea – ha proseguito padre Lombardi – “saranno tappe nuove per vedere la comunicazione del messaggio del Santo Padre verso il mondo. E quindi, non abbiamo ancora visto tutto: ci sono ancora tante cose che dobbiamo – credo – imparare e vedere”.

Papa Francesco – ha osservato ancora padre Lombardi – ha una spontaneità di comunicazione che rompe le barriere:

“Una persona che non ha barriere che lo isolino. Non ce le ha quando gira per la piazza e sale e scende dalla jeep e prende su i bambini o fa salire gli altri, e non ce le ha anche nella vita quotidiana quando, se lui vuole dire una cosa a una persona, prende il telefono e gliela dice. Ecco, questo è quindi un aspetto molto caratteristico”.

Ogni tanto – ha rilevato - questo può dare luogo a qualche precisazione da fare”:

“Diciamo: attenzione, quello che si dice poi di queste cose va preso con prudenza, perché quello che dice uno che ha ricevuto una telefonata, chi lo sa, poi, se è obiettivo, se è esauriente … Quindi, va preso con molta prudenza e non bisogna trarne conseguenze che vadano al di là di questo fatto riservato, personale e non diventino conseguenze che riguardino l’insegnamento della Chiesa, certamente”.

Rispondendo ad una domanda sui suoi contatti con il Papa, Padre Lombardi ha detto che "ci può essere anche il colloquio più approfondito e più lungo, ma questo è raro. Invece, ci sono molti contatti brevi. Il Papa è una persona molto rapida, molto reattiva per cui - ha detto - io profitto di molte occasioni che ho di incontrarlo, per esempio alla fine di un’udienza con un capo di Stato, in cui gli chiedo di cosa hanno parlato. Poi aggiungo altre due-tre domande" brevi "e lui mi dà delle risposte" in modo rapido.

Padre Lombardi ha poi parlato del prossimo Sinodo sulla famiglia, “un tempo molto impegnativo” – ha precisato – “perché evidentemente si toccano argomenti e questioni che sono sensibili e con una larga partecipazione del popolo cristiano”, quindi “una grande impresa” per la quale il Papa sta dimostrando “un coraggio e una fiducia molto grandi”.

Infine, riguardo il lavoro sotto questo Pontificato, padre Lombardi ha sottolineato che “è aumentato quantitativamente”, anche perché è meno programmabile: “Questo io penso che sia un po’ caratteristico di questo Pontificato e a cui dobbiamo abituarci e in cui dobbiamo vedere una dimensione spirituale positiva, di essere cioè in cammino con lo Spirito. Io credo che Papa Francesco – ha concluso - ci inviti ad essere una Chiesa in cammino e questo lo sentiamo e lo portiamo anche proprio in questa quotidianità del nostro lavoro”.







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