Filippine: il card. Tagle chiede di mettere fine alla corruzione
Janet Lim-Napoles, presunta orchestratrice della truffa "pork barrel", deve restituire
i soldi che ha rubato e svelare i nomi dei complici in questa controversa storia.
È la sfida lanciata dall'arcivescovo di Manila, il card. Luis Antonio Tagle, proprio
alla donna, che di recente ha espresso il desiderio di rivelare tutto quello che sa
della truffa da 10 miliardi di pesos. "Dica la verità - ha ribadito il card. Tagle
- e restituisca quello che non è suo. È facile. È la giustizia che lo chiede".
Lo
scorso 24 aprile Leila de Lima, segretario della Giustizia - riferisce l'agenzia AsiaNews
- ha spiegato che la Napoles è pronta a parlare del traffico multi-miliardario in
cui è coinvolta. De Lima ha anche chiarito che non c'è alcun impegno da parte del
governo di trasformare l'imputata in un testimone di Stato. Tuttavia, questa possibilità
non è del tutto esclusa. Il card. Tagle ha però sottolineato che "non è necessario
essere testimone di Stato per dire la verità".
Creato nel 1990 come Fondo per
lo sviluppo nazionale (Cdf), il Fondo prioritario per l'assistenza allo sviluppo (Pdaf)
è un fondo a titolo discrezionale, assegnato ai membri del Congress (i parlamentari)
per finanziare enti, progetti o associazioni. Ribattezzato "pork barrel", in realtà
sarebbe stato usato per intascare denaro pubblico e perpetrare il voto di scambio
ed è stato oggetto di fortissime critiche a causa di abusi, corruzione e malaffare
nell'uso di miliardi di pesos (in particolare nel 1996 e nel 2013). (R.P.)