Siria: il presidente al Assad si ricandida alla guida del Paese. Chiesta dalla famiglia
la liberazione di padre Dall'Oglio
Confermata la candidatura del presidente siriano, al Assad alle prossime elezioni
presidenziali nel Paese. A nove mesi dal sequestro, la famiglia del gesuita Dall’Oglio
lancia un appello per la liberazione del sacerdote. Il servizio di Adriana Masotti:
Da ieri è
notizia ufficiale: il presidente siriano Bashar al Assad ha formalmente depositato
la sua candidatura per le elezioni presidenziali del 3 giugno prossimo le prime, dopo
50 anni, a essere aperte, almeno sulla carta, a più candidati, ma nei fatti regolate
da norme che molto probabilmente confermeranno Assad, già al suo secondo mandato,
ai vertici della Siria ancora per almeno sette anni. Gli altri sei candidati, tra
cui una donna, sono presentati dai media ufficiali come "oppositori" o "indipendenti"
ma, secondo gli osservatori, non hanno un vero peso politico. Una "farsa nazionale
in cui il regime si dimostra disconnesso e irrilevante rispetto a ciò che accade sul
terreno in Siria ", il commento di Jamous, segretario generale della Coalizione nazionale
dell'opposizione. Le urne saranno allestite solo nelle zone controllate dalle truppe
lealiste e non potranno votare molti dei diversi milioni di siriani che hanno lasciato
il Paese. Intanto, si torna a parlare del padre Paolo Dall'Oglio. In coincidenza con
l'anniversario dei nove mesi dal suo sequestro in Siria, la famiglia lancia un appello
per la sua liberazione. "Chiediamo a chi lo detiene di dare a Paolo la possibilità
di tornare alla sua libertà e ai suoi cari, e a tutte le istituzioni di continuare
ad adoperarsi in tal senso". Dall’Oglio, 59 anni, romano, è scomparso nella regione
settentrionale di Raqqa e, secondo quanto reso noto da fonti degli insorti, sarebbe
vivo e in mano ai fondamentalisti islamici di un gruppo vicino ad al-Qaeda. L’unità
di crisi del Ministero degli esteri italiano segue col massimo riserbo la vicenda
e contatti a vari livelli sarebbero in corso in Siria e all'estero per la sua liberazione.