2014-04-29 15:47:42

Seminario del Pontificio Consiglio giustizia e pace sul "lavoro decente"


“Lavoro decente, giustizia sociale e sradicamento globale della povertà”. Il tema del Seminario organizzato a Roma, oggi e domani, dal Pontificio Consiglio Giustizia e pace, in collaborazione con l’Organizzazione internazionale per il lavoro (Ilo) e numerose Ong di ispirazione cattolica. In apertura dei lavori il cardinale Peter Turkson, presidente del dicastero vaticano, ha denunciato un sistema economico incentrato sul denaro che crea disoccupazione, sottoccupazione e lavoro precario e alimenta la povertà. Il servizio di Roberta Gisotti.RealAudioMP3

“Nonostante i grandi progressi portati dall’industrializzazione e dalla mondializzazione, ha sottolineato il cardinale Turkson, la povertà continua a tormentare” “miliardi di fratelli e sorelle nel mondo”. Da qui l’urgenza di un approccio economico alternativo basato sulla giustizia e sulla solidarietà, come raccomanda la Dottrina sociale della Chiesa, dalla Rerum Novarum di Leone XIII e agli insegnamenti di Papa Francesco. Mons. Robert Vitillo, rappresentante della Caritas Internationalis a Ginevra, ci spiega la genesi e lo scopo di questo seminario:

R. – Per più di un anno, abbiamo lavorato insieme per sviluppare un documento per quanto riguarda i nuovi obiettivi dello sviluppo umano: il cosiddetto "post-2015". Inoltre, abbiamo preparato un documento congiunto, dove abbiamo inserito tutte le priorità della nostra azione. Ad esempio impegnandoci per i disoccupati, i sub-occupati – ovvero le persone che devono lavorare in situazioni molto difficili e pericolose – i migranti che vengono sfruttati, le vittime delle tratta, ecc. Abbiamo collaborato per preparare questo documento affinché possa essere utilizzato con i governi e le agenzie delle Nazioni Unite per promuovere l’inclusione del lavoro decente nel processo "post-2015".

D. – Che cosa si intende per lavoro decente?

R. – Prima di tutto, è una questione che va oltre l’aumento dello stipendio. Alla base di questo ci deve essere un rispetto per la dignità umana. La Chiesa ha alle spalle una lunga storia in questo campo: ha promosso azioni tramite la sua dottrina per mettere la persona al centro del dibattito, superare la tendenza a focalizzarsi solamente sul mondo del profitto e del commercio. Dobbiamo poi arrivare alle cose pratiche: parlare di uno stipendio con cui un lavoratore potrà sfamare e mantenere la sua famiglia in una casa decente. In questo processo, dobbiamo pensare al diritto dei lavoratori a organizzarsi, insistere sul fatto che il loro lavoro si svolga in condizioni decenti. Infine, la libertà di promuovere il loro interesse e di collaborare anche con le ditte, con le società che fanno commercio. Infatti, in questo seminario abbiamo una rappresentanza dei commercianti cattolici disposta a lavorare insieme con i lavoratori.

D. – Quindi, un’azione da parte del mondo cattolico di rilancio del tema del lavoro che troppo spesso vediamo sacrificato da politiche speculative ai danni dei diritti dei lavoratori…

R. – Sì, è proprio come dice molto spesso Papa Francesco: dobbiamo mettere i lavoratori al centro delle discussioni e non focalizzarci solamente sui soldi e sul profitto. Bisogna collegare questo tema con lo sviluppo in generale, perché il lavoro decente contribuisce allo sviluppo del mondo, al bene comune.







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