Messa del cardinale Parolin nei 40 anni delle relazioni diplomatiche tra Australia
e Santa Sede
La storia della “magnifica terra d’Australia” è stata segnata dal costante impegno
della Chiesa cattolica nel fornire assistenza sanitaria, istruzione e servizi caritativi.
Lo ha ricordato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, celebrando in Vaticano
la messa per il quarantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Santa
Sede e l’Australia. Il porporato ha presieduto il rito concelebrato, tra gli altri,
dal cardinale George Pell, prefetto della Segreteria per l’economia, dai vescovi Marcelo
Sánchez Sorondo, cancelliere delle Pontificie Accademie delle scienze e delle scienze
sociali, Peter Comensoli, ausiliare di Sydney e amministratore dell’arcidiocesi, Bosco
Puthur, eparca di Saint Thomas the Apostle of Melbourne dei Siro-malabaresi, Antoine
Tarabay, eparca di Saint Maron of Sydney dei Maroniti, e da monsignor Peter Bryan
Wells, assessore della Segreteria di Stato. Tra i numerosi presenti – ricorda l’Osservatore
Romano - il senatore australiano John Hogg con la consorte, e l’ambasciatore presso
la Santa Sede John McCarthy. Durante l’omelia, il cardinale Parolin ha invitato a
guardare in particolare all’esempio della prima santa australiana, Maria della Croce
MacKillop (1842-1909), fondatrice della congregazione delle Suore di San Giuseppe
del Sacro Cuore di Gesù. Beatificata da Giovanni Paolo II il 19 gennaio 1995 a Sydney
durante il viaggio apostolico in Oceania, è stata poi canonizzata il 17 ottobre 2010
in San Pietro da Benedetto XVI, il quale aveva pregato sulla sua tomba durante la
giornata mondiale della gioventù il 17 luglio 2008. Nella testimonianza di Mary MacKillop,
ha spiegato il segretario di Stato, si trova la prova incontrovertibile del ruolo
dei cattolici in Australia. E tuttavia, come la stessa santa “sapeva fin troppo bene
— ha avvertito il cardinale Parolin — il compito non è mai completato. C’è ancora
molto da fare, non solo nei tradizionali campi di collaborazione, ma per far fronte
insieme alle nuove sfide, in particolare promuovendo il rispetto dei diritti umani”.