2014-04-29 14:40:04

Il caso del "romanzo gay" al Giulio Cesare. Il sottosegretario Toccafondi: chiederemo un approfondimento


Sta facendo discutere il caso di due professori del liceo Giulio Cesare di Roma denunciati per aver fatto leggere e discutere in classe un romanzo in cui si descrive un rapporto tra due omosessuali. Sono insorte le associazioni gay, ma organizzazioni di insegnanti chiedono un maggior coinvolgimento delle famiglie. Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

Il rischio è che ancora una volta la scuola sia ridotta a campo di battaglia ideologico. Il libro in questione è “Sei come sei” di Melania Mazzucco, che contiene un passaggio su un rapporto tra due omosessuali, passaggio che ha tratti pornografici. Ora Gianfranco Amato, il presidente di una delle associazioni che ha fatto denuncia alla procura di Roma, "Giuristi per la Vita", mette in luce un clima di caccia alle streghe nei confronti dei genitori che hanno segnalato il caso. Per il sottosegretario all'Istruzione Gabriele Toccafondi i rischi sono molti

R. – Sulla scuola, ahimè, qualcuno sta giocando una battaglia ideologica. L’appello che sto continuando a fare, che mi sento di dover rifare su questo episodio, è di non giocare, sulla pelle dei nostri ragazzi e dei nostri bambini, battaglie ideologiche. Il problema educativo, l’emergenza educativa del nostro Paese ha bisogno di molta attenzione e di molto lavoro, ma non ha assolutamente bisogno di queste battaglie.

D. – Secondo lei, bisognava avviare un più fitto confronto con le famiglie?

R. – Questo è un altro punto fondamentale. E’ l’art. 30 della nostra costituzione che mette al centro del rapporto educativo i genitori. E’ diritto-dovere di genitori istruire ed educare i figli. Quindi, è chiaro e ovvio, per quanto mi riguarda, che tutto ciò che entra nelle scuole deve essere prima rivisto, vagliato dal rapporto di fiducia educativo, che c’è da sempre tra i genitori e gli insegnati.

D. – Ma questo vuol dire che l’autonomia scolastica, in alcuni casi, viene male interpretata, secondo lei?

R. – Guardi, io sono un difensore dell’autonomia scolastica e penso che l’autonomia scolastica sia il futuro. Nelle scuole, gli effetti positivi che ho visto, su tante materie, li ho visti perché insegnanti con grande preparazione e con grande volontà hanno utilizzato l’autonomia scolastica. Certo, come tutti gli strumenti, è un’arma a doppio taglio. Il problema, quindi, non è togliere autonomia alle scuole, ma richiamare tutti, in particolar modo gli insegnanti, al loro lavoro e al lavoro fondamentale che hanno, cioè il rapporto educativo fondamentale e quindi il rapporto che passa attraverso i genitori.

D. – Ma, allora, come Ministero chiederete un approfondimento su questo caso?

R. – Merita chiedere l’approfondimento e arrivare, attraverso anche l’ufficio scolastico regionale, alla verità delle cose. Anche sui giornali, infatti, si leggono racconti contrastanti. Però – ribadisco – non è con un’istruttoria che si risolve il problema, ma è con la presa di coscienza che nelle scuole non ci deve essere un campo di battaglia ideologico.


Per la scrittrice quello che scandalizzerebbe è l’assoluta normalità dei protagonisti del romanzo, una "famiglia omosessuale". “Certi temi vanno affrontati in modo diverso”, dice Rosalba Candela, presidente dell’Uciim, l’Unione Insegnanti Cattolici:

“ Occorre una formazione dei docenti. Non è possibile improvvisare così. Magari la scuola non avrà improvvisato, sicuramente, ma credo che non si è posta attenzione alla famiglia. Non si può portare un testo del genere senza informare le famiglie”.







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