2014-04-29 13:37:00

Curiosando tra gli anniversari


Alle 21:30 di venerdì 11 aprile (con replica alle 4:30 del giorno successivo) “La Voce Umana” di Paolo Di Nicola sarà dedicata a quei compositori di cui ricorrono, in questo 2014, i duecentocinquanta e i centocinquant’anni della nascita e della morte. Aprirà la trasmissione Valentino Fioravanti (1764 – 1837) con due estratti dal suo maggior successo: «Le cantatrici villane», una divertente e intelligenze presa in giro del modo di fare l’opera nel Settecentesco, che fu rappresentata in numerosi teatri anche stranieri e rimase in repertorio per buona parte del Novecento. Seguirà Jean-Philippe Rameau (1683 – 1764) con «Les Boréades», l’ultima composizione dell’operista di riferimento nella Francia di Luigi XV, che muore quando ancora sta apportando gli ultimi ritocchi alla partitura; l’opera racconta la storia della regina Alphise, che legata sentimentalmente al figlio di Apollo è tuttavia bramata dai rampolli di Borée, il terribile vento del nord. Nella seconda parte della serata si succederanno Eugen d’Albert (1864 –1932) e Richard Strauss (1864 – 1949). Del primo ascolteremo un estratto tra i più belli e significativi di «Tiefland», l’unico esempio nella musica tedesca di melodramma verista di derivazione italiana, del secondo saranno proposti i quattro lieder che compongono l’«Op.27», realizzati in occasione del matrimonio di Strauss con il soprano Pauline De Ahna, e poi “Malven” l’ultimo lied donato alla cantante Maria Jeritza, che lo ha gelosamente conservato e protetto fino alla morte. Chiuderà la serata «Gli Ugonotti» di Giacomo Meyerbeer (1791 – 1864), il titolo che consolidò la fama di Meyerbeer come celebre e acclamato autore di “grand-opéra”; dopo la prima del 1836 a Parigi ben presto raggiunse la millesima rappresentazione e in Europa e in America si diffuse immediatamente, sempre con grandissimo successo. Da «Gli Ugonotti» sarà estratto il “duettone” tra Raoul e Valentine, noto agli appassionati per il climax musicale ed emotivo che raggiunge nell’Adagio "Tu l’as dit" del tenore, di grandissima travolgente espansione melodica che porta la voce alle siderali vette di un re bemolle.

(Tratto dall'archivio di radiovaticana.va)








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