Conclusa la missione di Obama in Asia: riaffermata l'alleanza Usa con i partner del
Continente
Si è concluso poche ore fa con la partenza dalla capitale filippina Manila il viaggio
di Barack Obama in Asia. Un itinerario che ha avuto al centro le crescenti rivendicazioni
cinesi nei confronti dei paesi vicini e un ruolo rinnovato per gi Stati Uniti nel
timore di una situazione di tipo ucraino in Oriente che coinvolga paesi alleati. Il
servizio di Stefano Vecchia:
Il presidente
statunitense Barack Obama ha chiuso poche ore fa la visita di due giorni nella capitale
filippina Manila a conclusione del suo tour in Asia. Un viaggio iniziato mercoledì
scorso in Giappone e proseguito in Corea del Sud e Malesia. Obiettivo primario quello
di ribadire l'interesse di Washington nello scacchiere asiatico e pacifico, anche
a fronte della crescente potenza e invadenza cinese, come pure di altri focolai di
tensione, dalla Corea del Nord all'Afghanistan.
La tappa filippina, preceduta
e seguita dalle proteste di gruppi che si oppongono alla politica americana nel paese
e a livello regionale è stata forse la più complessa, sia per la necessità di ricucire
tensioni nei rapporti nell'ultimo ventennio, sia per la necessità di definire un ruolo
comune nei rapporti con la Repubblica popolare cinese, le cui rivendicazioni nel Mar
cinese meridionale stanno spingendo Manila verso un riarmo ma anche verso una più
definita alleanza con gli Usa.
Un'alleanza che anche questa mattina, durante
l'incontro con i vertici istituzionali del paese e delle forze armate che ha seguito
quello di ieri con il presidente Benigna Aquino, Obama ha confermato, riferendosi
genericamente a potenziali minacce alla stabilità regionale e alla legalità dei trattati,
come pure ha confermato la volontà statunitense di perseguire l'alleanza con le Filippine
in base al Trattato di mutua difesa del 1951.
L'impegno Usa incluso nell'Accordo
esteso di cooperazione per la difesa firmato ieri a Manila apre le porte a truppe,
aerei e navi statunitensi alle basi militari filippine con una presenza costante e
Washington continuerà a fornire ai filippini mezzi utili a un maggiore controllo del
territorio e delle acque al largo. Senza pronunciarsi però apertamente su un sostegno
militare attivo in caso di aggressione come invece è stato giorni fa, a Tokyo, per
l'alleato giapponese.