2014-04-28 12:21:00

Istat. Cresce la fiducia dei consumatori. Top da gennaio 2010


Spiragli positivi per l’economia italiana nonostante il persistere di criticità sul fronte occupazionale. La fiducia dei consumatori è aumentata  ad aprile fino a toccare il livello massimo da gennaio 2010. Lo rileva l'Istat che registra un balzo dell'indice a 105,4 da 101,9 del mese di marzo. Solo pochi giorni fa l’agenzia di rating Fitch ha promosso l’Italia facendo passare l’outlook del Paese da negativo a stabile. Al microfono di Paolo Ondarza il commento dell’economista Giacomo Vaciago:

 
R. - Il dato conferma la diffusa percezione che l’economia italiana abbia smesso di peggiorare e che sia iniziata una ripresa. È da settembre dello scorso anno che gli indicatori Ocse dicono che c’è ripresa. Però questo dato va ancora interpretato alla luce di un problema che non è risolto. La ripresa significa che chi andava bene va meglio, o anche che chi andava male ha smesso di peggiorare ed inizia ad avere nuova speranza? Al momento, temo che sia ancora una fase di passaggio in cui il peggio è passato, ma per alcuni c’è ancora molta sofferenza.

D. - Questo dato positivo è confortato anche dalla recente valutazione delle agenzie di rating nei confronti dell’Italia; il giudizio è un po’ più ottimista rispetto al passato ...

R. - Anche qui il problema è mantenere poi le promesse fatte. Con l’arrivo di un nuovo governo, due mesi fa, si è data enfasi soprattutto alle riforme che ritornano a far crescere. Basta flagellarsi per dimostrare ai mercati finanziari che abbiamo capito la lezione! Questo significa che c’è una nuova speranza, ma occorre che poi le cose si facciano! Attenzione: al momento sono tutte promesse.

D. - Il dato concreto effettivamente ci fotografa ancora situazioni critiche. Ad esempio sul fronte occupazionale: cassa integrazione in aumento, disoccupazione giovanile record ...

R. - Il problema è che il Paese ha un disperato bisogno di tornare a crescere. Il fatto che tanti giovani in questo momento non abbiano possibilità di trovare lavoro e viceversa, stiamo ancora proteggendo lavori che non hanno futuro, perché questa è la drammatica situazione della crescente cassa integrazione, dove mettiamo in frigorifero operai, lavoratori in attesa di una ripresa che forse la loro azienda non avrà mai più! Mai come in questo momento - e non solo in Italia - vediamo che c’è chi sta bene e va meglio e chi sta male e sta peggio. C’è un problema di tenuta sociale.

(Tratto dall'archivio di radiovaticana.va)








All the contents on this site are copyrighted ©.