2014-04-28 13:35:11

Centrafrica: evacuati da Bangui gli ultimi musulmani. Critiche del governo


Sono stati evacuati da Bangui gli ultimi 1.300 musulmani bloccati da mesi e minacciati dalle milizie di autodifesa Anti-Balaka. L’operazione umanitaria - riporta l'agenzia Misna - è stata organizzata dall’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (Oim) e dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Acnur) con l’obiettivo di “mettere in salvo cittadini di confessione musulmana e della comunità peul”, trasferendoli nelle città settentrionali di Kabo e Sido, nei pressi del confine col Ciad.

La scorsa settimana, sempre sotto scorta della forza africana Misca e dei militari francesi di Sangaris, altre centinaia di civili hanno lasciato il quartiere del Pk12, diventato un’enclave da quando, nel dicembre 2013, miliziani Anti-Balaka avevano attaccato Bangui come rappresaglia per i soprusi inflitti per mesi dagli ex ribelli della Seleka, per lo più musulmani e stranieri (ciadiani e sudanesi).

Ieri l’ultimo convoglio di 18 veicoli carichi di persone e di beni ha lasciato la capitale verso le 12 (ora locale). Ma altre centinaia di musulmani rimangono a Bangui, al Pk5, sotto la protezione dei soldati burundesi della Misca, dispiegata nel paese dallo scorso anno.

Nel sud del Paese, in una quindicina di località sono tra 15.000 e 20.000 i musulmani isolati e direttamente minacciati dalle milizie di autodifesa, a maggioranza cristiana. Anche per loro le istituzioni umanitarie internazionali intendono procedere all’evacuazione, nonostante le critiche aperte del governo centrafricano e i timori di esperti dei diritti umani.

“Consultazioni erano in corso con la comunità umanitaria internazionale, ma il governo non aveva ancora notificato la sua decisione. Siamo stati messi davanti al fatto compiuto. Abbiamo già preso alcune disposizioni per evitare che queste situazioni non si verifichino più in futuro” ha dichiarato il ministro della Sanità Marguerite Samba Maliavo. Le autorità di Bangui sono contrarie alla politica di “ricollocamento” anche se nei fatti non sono in grado di garantire la sicurezza dei cittadini minacciati dalle violenze.

Critici anche i relatori speciali dell’Onu per i diritti umani degli sfollati e per le minoranze, secondo i quali “le persone coinvolte devono prendere una decisione autonoma”. Per Chaloka Beyani e Rita Izsak “l’evacuazione deve essere attuata solo se assolutamente necessaria per salvare vite umane e deve portare a uno spostamento di breve durata, con una prospettiva di ritorno a casa”.

E’ invece cambiata la posizione della Francia che fino a qualche settimana fa considerava l’evacuazione della minoranza musulmana “un atto di partecipazione alla logica di epurazione etnico-religiosa attuata dagli Anti-Balaka”. Ma ora “la priorità è salvare vite umane. Quando le popolazioni sono in pericolo bisogna evacuarle” ha detto l’ambasciatore francese a Bangui. (R.P.)







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