2014-04-27 18:05:18

Non si arrestano i raid su Aleppo. In Siria presenti ancora armi chimiche


Almeno 21 persone sono rimaste uccise da colpi di mortaio lanciati dai ribelli sui quartieri pro-regime ad Aleppo, nel nord della Siria. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani. "I lanci hanno preso di mira dei quartieri pro-regime, di cui alcuni situati nella Città vecchia, dove i ribelli tentano di avanzare.

Intanto secondo i membri della task force internazionale impegnata nello smaltimento delle armi chimiche siriane, il regime detiene ancora quasi l'8% del suo arsenale, mentre il termine per la consegna delle stesse e' scaduto oggi. La precisazione oggi in conferenza stampa - riferisce l'agenzia Afp –. ''Stiamo parlando di un 7/8% del materiale in armi chimiche attualmente ancora presente nel Paese in un sito preciso'', ha detto Sigrid Kaag, capo della squadra Onu dell'organizzazione congiunta per la Proibizione delle Armi Chimiche, sottolineando che Damasco ha bisogno di ''assolvere se stessa dai suoi impegni'' e che vi e' stata ''una cooperazione molto costruttiva''. La notizia è stata confermata dai ministri degli esteri di Usa e Russia, Kerry e Lavrov, i quali hanno affermato che finora è stato rimosso il 92% dell'arsenale chimico siriano.

Sul piano militare, l'Osservatorio siriano per i diritti umani con sede a Londra ha confermato che una bomba lanciata da un elicottero governativo ha ucciso ieri sei civili tra cui due bambini nella cittadina di Sarmeen, nella provincia di Idlib. L'Afp, segnala inoltre un raid dell'aviazione irakena contro un convoglio jihaidista dell'Eiil (un gruppo secessionista sunnita) che dalla Siria si stava avvicinando al suo confine per consegnare carburante. E' la prima volta che l'esercito di Baghdad rivendica un attacco in territorio siriano che ha causato la morte di 8 militanti.







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