2014-04-27 06:39:28

Macedonia alle urne. Si vota per il presidente e il parlamento


Successo dei conservatori in Macedonia dove si è votato per le elezioni politiche e presidenziali. Netta l’affermazione del capo di Stato uscente Ivanov nel ballottaggio con il socialdemocratico Pendarovski. Alle urne si è recato oltre il 53% dei macedoni. Su questa tornata elettorale, caduta a quasi 15 anni dalla guerra del 2001, Giada Aquilino ha intervistato Arduino Paniccia, docente di Studi Strategici all’Università di Trieste: RealAudioMP3

R. – Il problema della Macedonia è un problema che potremmo definire più ampio di tutta l’area centro-sud europea. La Macedonia, come gli altri Paesi dell’area, non ha trovato ancora una sua stabilità e questo è il motivo di fondo per cui si cerca, attraverso le elezioni, di trovare sia i rapporti con i vicini che sono rimasti assolutamente sospesi, sia un rapporto più diretto con l’Unione europea, che stanzia finanziamenti e opera anche assieme al governo macedone ma è lontanissima. Quindi, il tentativo è ritrovare una guida strategica che faccia rientrare - come è successo in altri Paesi più a Nord, come Croazia e Slovenia - la Macedonia nell’ambito dell’Europa.

D. – Al di là delle presidenziali, si tratta del terzo voto politico anticipato in sei anni…

R. – Sì. Questo dà l’idea di quanta difficoltà vi sia nel risolvere il problema dell’area. In realtà, quello che più volte abbiamo detto è che manca ormai completamente una strategia dell’Unione europea per far sì che questi Paesi, in primis la Macedonia, non rimangano isolati.

D. – Di fatto, che Paese è oggi?

R. – E’ un Paese nel quale esistono ancora delle divisioni. Certo, non sono più come ai tempi della ‘quasi’ guerra civile che era stata combattuta in Macedonia. Le vicende della ex-Jugoslavia in parte sono state superate. Tuttavia, parliamo di un Paese che non sa ancora esattamente bene quale sarà la propria sorte, considerato che gli altri Paesi vicini o perseguono politiche completamente diverse – pensiamo alla Serbia - o sono degli alleati solo formali o sono Paesi ostili solo per il nome che la Macedonia porta: la Grecia, ad esempio, che ha sempre rifiutato qualsiasi vero legame anche economico.

D. – Quindi, una strategia su quale piano può arrivare?

R. – Comunque, sicuramente internazionale. La Macedonia ha anche delle prospettive, ha una posizione interessante, soprattutto ora che Paesi come la Grecia sono entrati in crisi e hanno avuto una caduta ancora più forte. Si potrebbe, dunque, riaggiornare una comunità di area nel centro-sud dell’Europa.







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