Papa Francesco: Karol Wojtyla continua a ispirarci con la sua straordinaria testimonianza
di santità
Sono grato alla Polonia per il dono di Giovanni Paolo II. E’ quanto afferma Papa Francesco
in un videomessaggio, trasmesso ieri sera dalla tv e dalla radio nazionale polacca,
in occasione della imminente Canonizzazione di Karol Wojtyla e Angelo Roncalli. Francesco
mette l’accento sulla “straordinaria testimonianza di santità” del Pontefice polacco
e sottolinea che il suo esempio continua ad essere fonte di ispirazione per tutti.
Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Sono felice
di proclamare” la “santità” di Karol Wojtyla, “grande uomo e Papa”. Francesco esordisce
così rivolgendosi ai connazionali di Giovanni Paolo II ed esprime subito la sua personale
gratitudine per il dono del Pontefice polacco:
“Sono grato a Giovanni Paolo
II, come tutti i membri del Popolo di Dio, per il suo instancabile servizio, la sua
guida spirituale, per aver introdotto la Chiesa nel terzo millennio della fede e per
la sua straordinaria testimonianza di santità”.
Ha quindi rammentato quanto
Benedetto XVI disse del suo amato Predecessore il giorno della Beatificazione, tre
anni fa. Giovanni Paolo II, ha rilevato Francesco, chiedeva a tutti “di non avere
paura e di spalancare le porte a Cristo”, cosa che egli stesso "ha fatto per primo”.
“Ha aperto a Cristo la società, la cultura, i sistemi politici ed economici invertendo
con la forza di un gigante – forza che gli veniva da Dio – una tendenza che poteva
sembrare irreversibile”:
“‘Con la sua testimonianza di fede, di amore e
di coraggio apostolico, accompagnata da una grande carica umana, questo esemplare
figlio della Nazione polacca ha aiutato i cristiani di tutto il mondo a non avere
paura di dirsi cristiani, di appartenere alla Chiesa, di parlare del Vangelo. In una
parola: ci ha aiutato a non avere paura della verità, perché la verità è garanzia
della libertà’ (Omelia, 1 maggio 2011). Mi identifico pienamente
con queste parole”.
Papa Francesco non ha mancato di ricordare che “Karol
Wojtyła è cresciuto al servizio di Cristo e della Chiesa nella sua patria, la Polonia”.
Lì, ha detto, “si è formato il suo cuore, cuore che poi si è dilatato alla dimensione
universale, prima partecipando al Concilio Vaticano II, e soprattutto dopo il 16 ottobre
del 1978, perché in esso trovassero posto tutte le nazioni, le lingue e le culture”:
“Giovanni
Paolo II si è fatto tutto a tutti. Ringrazio il popolo polacco e la Chiesa in Polonia
per il dono di Giovanni Paolo II. Tutti siamo stati arricchiti da questo dono. Giovanni
Paolo II continua ad ispirarci. Ci ispirano le sue parole, i suoi scritti, i suoi
gesti, il suo stile di servizio. Ci ispira la sua sofferenza vissuta con speranza
eroica. Ci ispira il suo totale affidarsi a Cristo, Redentore dell’uomo, e alla Madre
di Dio”.
Durante la recente visita ad limina Apostolorum dei vescovi
polacchi, ha aggiunto il Papa, “ho sottolineato che la Chiesa in Polonia continua
ad avere grandi potenzialità di fede, di preghiera, di carità e di pratica cristiana”
ed ha espresso l’auspicio che “la canonizzazione di Giovanni Paolo II, e anche di
Giovanni XXIII, dia un nuovo impulso al quotidiano e perseverante lavoro della Chiesa”
in Polonia. Quindi ha rammentato che “a Dio piacendo”, fra due anni visiterà per la
prima volta la terra polacca in occasione della Gmg di Cracovia. Ed ha invitato tutti
“a vivere profondamente" la canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII:
“Alcuni
di voi verranno a Roma, ma grazie ai mass media moltissimi potranno
partecipare a questo grande evento. Perciò voglio già oggi ringraziare tutti i giornalisti
di stampa, radio e televisione per il loro servizio alla canonizzazione del 27 aprile.
Saluto tutti i connazionali di Giovanni Paolo II, anche quelli che non appartengono
alla Chiesa cattolica. Porto tutti nel mio cuore. Dio vi benedica tutti!”.