Delrio: tra maggio e giugno riforma del fisco a misura di famiglia, no condoni
Incontro al Quirinale tra il presidente Napolitano, e il ministro dell'Economia Padoan
per chiarimenti sul decretoIrpef sottoposto alla firma del capo dello Stato. Stamattina
in una lettera al quotidiano Avvenire, il premier Renzi ha affermato che il governo
dedicherà un’''attenzione particolare al tema del fisco per le famiglie”. Dunque,
il governo si prepara a una riforma fiscale, come conferma il sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio Graziano Delrio. L'intervista è di Alessandro Guarasci:
R. – E’ in vista
una riforma fiscale, come ha annunciato il presidente del Consiglio, che appunto avverrà
tra maggio e giugno ed è una riforma che deve portare più semplificazione nelle case
degli italiani, ma dovrà portare anche più giustizia. E’ giusto, quindi, che il carico,
che le famiglie sopportano per i figli, sia in qualche modo tenuto presente in misura
maggiore. Cerchiamo, dunque, di fare anche un fisco più giusto, specialmente per coloro
che per il bene di tutta la comunità allevano la principale risorsa della comunità:
i figli.
D. – Sarà dato più peso alle famiglie monoreddito e numerose?
R.
– Ancora non siamo nei dettagli, stiamo certamente definendo le linee guida, ma valuteremo
certamente, partendo da coloro che più hanno bisogno. Tra questi sicuramente ci sono
quelli che lei ha citato.
D. – Ma ci sarà appunto un intervento legislativo
ad hoc oppure, ad esempio, interverrete con la legge di stabilità?
R. – Pensiamo
che la delega fiscale, che abbiamo ricevuto, possa contenere già in sé tutto il mandato,
per fare già con la riforma fiscale, appunto, un fisco più giusto, più equo e più
a misura di famiglia.
D. – Come risponde a chi dice che gli ottanta euro che
arriveranno in busta paga, probabilmente serviranno solo per i risparmi e poco per
rilanciare i consumi?
R. – Non mi pare che sia così. La gran parte degli economisti
la pensa diversamente. Serviranno a rilanciare i consumi, a dare un piccolo sollievo
alle famiglie, è chiaro, ma, ripeto, fanno parte di un’iniziale strategia del governo
di alleggerimento del carico fiscale. E, comunque, in ogni caso, non dimentichiamo
che spesso gli italiani hanno pagato più tasse perché l’amministrazione pubblica era
più inefficiente. Ci sono, quindi, due iniziative molto forti: la riduzione del carico
fiscale, ma soprattutto l’efficientamento della pubblica amministrazione, che dovrà
quindi consentirci una riduzione progressiva e anche maggiore del carico fiscale sulle
famiglie e le imprese.
D. – Negli ultimi 20 anni, periodicamente, si è parlato
anche di condoni fiscali. Voi tornate ad escluderlo?
R. – Sì, non c’è nessuna
intenzione di fare condoni fiscali. Abbiamo intenzione di far rientrare capitali dall’estero,
come sapete, con un’iniziativa di rientro dei capitali, ma niente a che fare con un
condono.
D. – Per chiudere: il decreto legge sul lavoro è fondamentale per
fermare l’aumento della disoccupazione in Italia?
R. – Sì, è quello che chiedono
le imprese: più flessibilità, e nello stesso tempo vanno garantiti i diritti dei lavoratori
specialmente dei precari, meno burocrazia possono consentire alle imprese di assumere
con più facilità. In particolare, confidiamo molto nel decollo dell’apprendistato,
che in tanti Paesi è la vera porta d’ingresso nel mondo del lavoro stabile e sicuro
e che in Italia, purtroppo, è ancora troppo poco sfruttato.